Giovedì, 13 Mar 25

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Vendita Centro Servizi, la Xenus non si arrende

L’Amministratore unico dell’azienda romana ha chiesto formalmente che fosse valutata la polizia fideiussoria da due milioni di euro rilasciata da Confidi Centrale

La bozza inviata al Comune

Evidentemente è una fideiussione che “scotta” quella consegnata a mano dall’arch. Marco Speranza, tanto da passare da una scrivania all’altra del Comune per più di due settimane senza che qualcuno si degnasse ufficialmente di prenderla in considerazione. E così è stato necessario che l’amministratore unico della Xenus srl, l’azienda di ricerca farmaceutica romana interessata all’acquisto del Centro servizi, Michele Pitaro, chiedesse formalmente un parere di valutazione con una mail certificata inviata al Comune il 18 aprile scorso (Venerdì santo) e registrata al Protocollo quattro giorni dopo (22 aprile): «Facendo seguito alla consegna a mano nei giorni scorsi - si legge nella nota firmata da Pitaro - da parte del nostro incaricato, architetto Marco Speranza, della bozza di fideiussione con Confidi Centrale, si sollecita cortesemente un parere sulla stesse tenendo presente che: Confidi Centrale opera in regime di controllo da parte della Banca d’Italia e la stessa ha stipulato fideiussioni con ben diciassette comuni della Baronia per un importo complessivo totale di oltre tre milioni e mezzo di euro (il solo comune di Vallata ha stipulato una fideiussione di quasi 700.000 euro)».

E che la bozza di fideiussione da due milioni di euro presentata da Speranza e riallegata alla mail è la stessa su cui in qualche modo si erano già espressi negativamente sia il responsabile dell’Ufficio finanziario, De Giuseppe, che il consigliere delegato al bilancio, Landi, è confermato dalla presenza dell’errore ortografico (granzia invece di garanzia) presente nell’oggetto della fideiussione e già trapelato prima che arrivasse la sollecitazione di Pitaro. Ed, in effetti, le perplessità sollevate informalmente a Palazzo di città (anche se ufficialmente nessuno si è ancora sbilanciato) sembrerebbero giustificate quantomeno dal fatto che la fideiussione presentata dalla Xenus non sarebbe né bancaria, né assicurativa, come prevede il Regolamento per l’alienazione di beni comunali (art. 16, comma 17), ma di una cooperativa (con cento soci) di garanzia collettiva dei fidi specializzata nella prestazione di garanzie per agevolare le piccole e medie imprese (PMI) nell'accesso al credito di breve, medio e lungo termine.

Insomma, a termine di Regolamento, la fideiussione non sarebbe accettabile e dunque appare strano che dopo circa un mese nessuno del Comune si sia ancora sentito in dovere di farglielo sapere a quelli della Xenus. A meno che, insieme all’intenzione di abbassare dal 40% al 25% l’ammontare dell’acconto per agevolare l’azienda romana disposta a pagare l’immobile versando circa 700mila euro all’atto del rogito, circa 500mila euro dopo un anno ed i restanti circa 1,5 milioni di euro dopo due anni, non si stia pensando di modificare il Regolamento anche nella parte dove si prevede espressamente che le “somme dovute siano garantite da polizze bancarie o assicurative”. A questo punto, l’affare sembra essersi notevolmente complicato perché resta il fatto che Xenus srl non è stata in grado o non ha ritenuto necessario presentare una polizza bancaria o assicurativa di due milioni di euro, ma se la parte politica da un lato e quella amministrativa dall’altro si assumeranno le responsabilità di modificare il Regolamento e di firmare l’atto di vendita l’affare si può ancora fare.

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Commenti  

 
#1 Paolo 2014-05-07 13:44
Caro Direttore,
mi risulta da quanto appreso da persone presenti in Consiglio Comunale che sulla fideiussione della xenus la minoranza abbia rilevato delle irregolarità. Ha informazioni in merito? Grazie
***
NdD - Irregolarità mi sembra un termine troppo impegnativo e da utilizzare con molta attenzione. Tra l'altro non ero personalmente presente, per cui non posso né confermare, né smentire. Ovviamente mi sto informando scrupolosamente . Legga il prossimo numero del giornale. Grazie a lei.