Introdotta la Tari, basata sulla superficie e sul numero di componenti: i nuclei familiari con più di tre persone pagheranno di più rispetto al passato. Rivoluzione anche nel settore delle attività produttive
Con l’approvazione da parte del Consiglio Comunale del Piano Finanziario e delle Tariffe è, finalmente, possibile capire quest’anno quanto costerà la TARI (TAssa RIfiuti) alle famiglie e agli imprenditori.
La tassa che ha mandato in soffitta la vecchia Tarsu viene calcolata sia in base alla superficie impegnata che in base al numero di componenti il nucleo familiare nel caso delle utenze domestiche o della categoria commerciale nel caso delle utenze non domestiche. L’obiettivo finale è coprire il 100% del costo totale del servizio, stimato per il 2014 in 2,3 milioni di euro, ripartiti (su base storica) per il 57% (circa 1,3 milioni di euro) sulle utenze domestiche e per il 43% (circa 1 milione di euro) sulle utenze non domestiche.
Il costo totale è anche suddiviso in fisso (lavaggio e spazzamento) e variabile (raccolta e smaltimento): il primo ripartito in base alla superficie (Quota Fissa), il secondo in base al numero di componenti del nucleo familiare o della categoria merceologica (Quota Variabile). Per ottenere l’importo da pagare, nel caso delle utenze domestiche bisogna moltiplicare la Quota Fissa (Q.F.) per la superficie totale dell’abitazione (comprese le pertinenze) ed aggiungere la Quota Variabile (Q.V.), nel caso delle utenze non domestiche bisogna moltiplicare sia la Quota Fissa (Q.F.) che la Quota Variabile (Q.V.) per la superficie totale impegnata dall’attività.
Se facciamo qualche esempio concreto probabilmente è più facile capire come funziona.
Un appartamento di complessivi 100 mq., occupato da una coppia, dovrà corrispondere una Tari di circa 236 euro, calcolata moltiplicando la Quota Fissa (€ 0,50) per la superficie (100) e aggiungendo la Quota Variabile (€ 186,21). Se, invece, lo stesso appartamento è occupato da una famiglia di quattro persone, dovrà corrispondere una Tari di circa 370 euro, calcolata moltiplicando la Quota Fissa (€ 0,58) per la superficie (100) e aggiungendo la Quota Variabile (€ 310,36). Da un rapido confronto rispetto al passato, quando per un appartamento di 100 mq. bisognava pagare circa 290 euro di Tarsu, ci accorgiamo che la coppia dell’esempio precedente risparmierà oltre 50 euro, la famiglia, invece, dovrà pagare 80 euro in più perché si presume che quattro componenti producano più rifiuti di due.
Dunque, un maggior numero di occupanti equivale ad una maggiore imposta da pagare, anche nei casi di famiglie numerose perché se è vero che, osservando le tabelle, con il sesto componente la quota fissa decresce leggermente (0,02 euro/mq.), la quota variabile continua a crescere parecchio. L’Amministrazione comunale, comunque, ha previsto di esonerare dal pagamento della Tari i nuclei familiari con reddito Isee pari a zero (fino ad una cifra complessiva di esenzione pari a 60mila euro, superata la quale la differenza verrà ripartita utilizzando il sistema di calcolo ordinario). Le domande per ottenere l’esenzione dovranno essere presentate (corredate di Isee) entro il 20 maggio perché la prima delle quattro rate bimestrali dovrà, quest’anno, essere pagata entro il 16 giugno (poi 16 agosto, 16 ottobre e 16 dicembre). Dal prossimo anno la domanda va presentata entro il 31 gennaio e le rate si cominceranno a pagare a partire da aprile.
Confrontiamo, infine, le utenze non domestiche: un negozio di abbigliamento di 100 mq. corrisponderà una Tari di circa 440 euro, praticamente invariata rispetto allo scorso anno; un bar di 100 mq. corrisponderà una Tari di circa 1.700 euro, circa 300 euro in meno rispetto allo scorso anno; un fioraio, infine, di 50 mq. corrisponderà una Tari di circa 1.400 euro, circa 300 euro in più rispetto allo scorso anno.
Commenti