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Urbanistica nella bufera, si è dimesso il funzionario comunale

L’arch. Cocchi ha rinunciato all’incarico di responsabile del settore per divergenze con l’assessore di riferimento Tuccia sull’interpretazione del “Decreto sviluppo”. Tensioni nella maggioranza

L'arch. Giuseppe Cocchi

L’arch. Giuseppe Cocchi, responsabile del settore Urbanistica del Comune di Atripalda, si è dimesso dalla funzione dirigenziale. Un fatto senza precedenti che rappresenta l’ultimo atto di un clamoroso “braccio di ferro” che andava avanti da un anno e mezzo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’inserimento all’ordine del giorno della seduta di Consiglio comunale di lunedì prossimo dell’adozione del Regolamento per l’applicazione del cosiddetto “Decreto sviluppo”, ovvero quel pacchetto di norme, fra cui alcune di natura urbanistica, varate tre anni fa dall’allora governo Monti, che ad Atripalda ha prodotto finora solo aspettative e ritardi a causa dei contrasti interpretativi sorti proprio fra il responsabile del settore Urbanistica, arch. Cocchi e l’assessore delegato, ing. Tuccia. E per tale ragione il sindaco Spagnuolo aveva affidato l’incarico di fornire un “parere pro-veritate” all’avv. Donato Pennetta, vicino alle posizioni tecniche e politiche dell’assessore Tuccia, con un impegno di spesa di circa 2.500 euro, la cui consulenza ha rafforzato la posizione - ma non vi erano molti dubbi perché il legale aveva già anticipato la propria posizione nel corso di una riunione di maggioranza - dell’assessore rispetto a quella del funzionario.

La materia è estremamente complicata dal punto di vista tecnico, tuttavia si può ragionevolmente sostenere che il consulente legale abbia contestato molte, se non tutte, le osservazioni del funzionario responsabile, in ordine, per esempio, alla titolarità del potere regolamentare, ai tipi di interventi ammissibili, alla cumulabilità delle misure premiali e alle modalità di applicazione delle premialità volumetriche. L’assessore Tuccia, infatti, appena ricevuto il parere di Pennetta, e dopo un paio di riunioni a vuoto con i capigruppo consiliari, ha inserito l’approvazione del Regolamento all’ordine del giorno della seduta di Consiglio di lunedì prossimo.

E, tuttavia, com’era ampiamente prevedibile, l’arch. Cocchi, a sua volta, ha rilasciato un parere tecnico sfavorevole, perché il parere “pro veritate” del consulente legale non lo ha convinto affatto. In buona sostanza, sembrerebbero emergere, oltre al legittimo dubbio che un regolamento comunale non possa sostituirsi ad una legge nazionale o regionale, almeno tre punti di forte discordanza tecnica: i vantaggi del “Decreto sviluppo” sono applicabili solo a interventi di demolizione e ricostruzione; le premialità previste da più norme o leggi (“Decreto sviluppo”, “Piano casa”, “Piano Regolatore Generale”) non sono sommabili; la netta distinzione fra le premialità in termini di superficie previste per gli immobili non residenziali con le premialità in termini di volume previste per gli immobili residenziali. Insomma, è emersa una partita che si giocava sottotraccia da tempo, così come emergeranno probabilmente tutte le pratiche bloccate.

In ogni caso, l’arch. Cocchi si è dimesso dalla funzione dirigenziale avendo percepito, evidentemente, che il rapporto di fiducia con l’assessore di riferimento e con la maggioranza (che si preparerebbe a votare il provvedimento, anche se in questi giorni sono emersi molti dubbi) è venuto meno, ha rassegnato le dimissioni dall’incarico che il sindaco gli aveva conferito circa un anno fa.

Naturalmente è facile prevedere che a questo punto si solleverà una bufera, sia all’interno che all’esterno della maggioranza (il consigliere di minoranza La Sala ha già espresso la sua opinione e il gruppo di Forza Italia starebbe valutando la possibilità di disertare la seduta di Consiglio), dagli esiti alquanto imprevedibili. L'Udc, che attende ancora chiarimenti dal sindaco sulla vicenda del rimpasto, non ha ancora deciso che posizione assumere, ma starebbe prevalendo la linea dell'attesa critica.

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Commenti  

 
#9 VERGOGNA 2014-08-05 12:23
caro federico adesso ho capito il DISEGNO del [...] .....facendo quell'operazion e in PIAZZA, permettera' ad un suo CARO amico....di [...]
 
 
#8 gennaro 2014-07-03 23:23
Vi faccio una domanda: ma un dipendente che non condivide impostazioni e linea interpretativa del suo datore di lavoro, non avrebbe dovuto lasciare il lavoro? State tutti a criticare a Giggino, ma il comportamento del funzionario mi pare censurabile e fuori luogo
 
 
#7 lupo alberto 2014-06-30 18:52
L'arch. Cocchi ha fatto bene a dimettersi, è giovane e può tenere alto il suo onore stando fuori dalla mischia.
Forse tutte le polemiche create dal PD di Atripalda all'indomani dell'elezione a sindaco per ottenere a tutti i costi una delega importante quale è quella di Tuccia, non erano campate in aria. Oggi si vedono i frutti della discussione "politica" così intensa che il PD ha voluto fare all'epoca. Purtroppo l'inesperienza del sindaco è ancora una volta alla ribalta e sono sicuro al 100% che Atripalda è l'unico comune d'Italia in cui si è verificato il diniego di un dirigente a ricoprire l'incarico di caposettore in una materia così cruciale. Anche se i soldi sono pochi mi sa che gli interessi sono ancora tanti.
 
 
#6 Camillo 2014-06-30 14:48
Scusa pellerino, perchè doveva lasciare il lavoro? Si è solo dissociato dalla carica per nn entrare nella tresca, mi pare chiaro no?
 
 
#5 rc 2014-06-28 19:08
tuccia sei la [...] di questo paese ed hai trovato un degno alleato che e' il sindaco.
 
 
#4 Pellerino 2014-06-28 14:20
Però 'sto Cocchi per farla da signore, ed essere coerente, doveva dare le dimissioni dal lavoro. Cosí é troppo comodo, conservare il lavoro, senza essere responsabile.
 
 
#3 RC 2014-06-28 13:02
ma con un sindaco cosi cosa volete sperare voi dell'ufficio tecnico, anzi vi do' un consiglio " arapit l'uocchi"
 
 
#2 PROCURA 2014-06-28 12:45
QUESTO E' NIENTE, APPENA LA [...] METTERA' LE MANI SU TUTTO L'UFFICIO TECNICO NE SENTIREMO DELLE BELLE, E TU CARO GIGINO "O SUV" NE HAI PARECCHIE DE COLPE
 
 
#1 santosavino 2014-06-27 16:16
la questione è stata gestita male dal principio, ed è finita peggio (come spesso accade).
Non entro nel merito tecnico, perchè bisognerebbe conoscere nel dettaglio i fatti, ma provo a farne una questione metodologica. Il buon Tuccia, che già all'epoca del sindacato Laurenzano occupava la medesima posizione, in tutta la vicenda, ha fatto almeno un errore: responsabilità in eligendo, oppure in vigilando.
Ha scelto la persona sbagliata, oppure non ha condiviso le modalità per lavorare in sintonia con l'ufficio.
In ogni caso è lui il responsabile politico della questione.