Avviata la fase di consultazione popolare che nel giro di un mese dovrebbe servire a raccogliere pareri ed osservazioni sul futuro di Atripalda
Dopo l’approvazione in giunta delle “disposizioni strutturali” è partita, con la pubblicazione avvenuta mercoledì scorso sul sito internet del Comune di Atripalda, la lunga procedura di approvazione del Piano urbanistico comunale. Quello che una volta si chiamava Piano regolatore generale è lo strumento tecnico che serve a programmare lo sviluppo della città, finito spesso in passato, anche recente, al centro dello scontro politico e amministrativo.
L’incarico di progettazione del Puc è stato affidato, tramite bando, nel dicembre del 2010 ad un gruppo di professionisti guidato dall’architetto beneventano Pio Castiello per la cifra di circa 110mila euro mentre gli incarichi fiduciari per la redazione degli allegati sono stati affidati nell’agosto del 2011 a cinque professionisti esterni (ing. Limone, dott. Galluccio, ing. Penna, dott. Quatrano e arch. Aquino) per un importo complessivo di oltre 40mila euro.
Oggi, a distanza di tre anni dall’affidamento degli ultimi incarichi, comincia a vedersi qualcosa: «Avviamo finalmente - ha dichiarato il vicesindaco con delega all’urbanistica, Luigi Tuccia - la fase dell’ascolto e della partecipazione, a cui credo molto. Oggi scontiamo un po’ di ritardo soprattutto perché era necessario attendere l’approvazione, avvenuta a marzo, del Piano territoriale di coordinamento provinciale, ovvero lo strumento sovraordinato a cui, nonostante una serie di perplessità, dobbiamo far riferimento. Da adesso in poi i cittadini ed i cosiddetti portatori di interesse (associazioni, gruppi e così via) potranno avanzare entro un mese osservazioni che saranno attentamente valutate. La traccia che abbiamo ipotizzato, eventualmente modificata dalle indicazioni pervenute, darà vita ad un preliminare che sarà trasmesso agli altri nove comuni della cosiddetta “area città di Abellinum” in cui ricade Atripalda (Avellino, Mercogliano, Monteforte, Manocalzati, Prata, Partola, Capriglia, Grottolella, Montefredane), agli altri comuni confinanti e agli enti sovraordinati per ricevere altre indicazioni, dopodiché il piano sarà adottato dalla giunta comunale per avviare la procedura che concluderà la sua prima parte, non prima di tre mesi, in Consiglio comunale. Insomma, un lavoro lungo e complesso che, però, rappresenta una grande opportunità per lo sviluppo della città. Ed è per tale ragione che, per esempio, abbiamo immaginato di “sbloccare” l’area della Civita attribuendo anche ai terreni vincolati un indice di edificazione che potrà essere utilizzato in un’altra zona della città dopo aver ceduto il terreno alla Sovrintendenza tramite il Comune».
Atti preliminari: