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Ancora bloccate le due assunzioni all’Ufficio tecnico

La commissione non riesce a chiudere la procedura di mobilità che dovrebbe portare gli architetti Cerchia e Picariello ad Atripalda. Scoperto, intanto, un vizio di forma sul Puc e un pensionamento… ex post

La situazione appare piuttosto ingarbugliata

Quaranta giorni non sono stati sufficienti per risolvere il “giallo” dell’assunzione dell’arch. Pina Cerchia al Comune di Atripalda. La commissione comunale esaminatrice formata dalla segretaria comunale, dott.ssa Clara Curto, e dai capisettore ing. Silvestro Aquino e dr. Enrico Reppucci, assistiti dalla vicesegretaria comunale, dott.ssa Katia Bocchino, nel ruolo di segretario, deve ancora prendere una decisione, in un senso o nell’altro. E non sembra facile.

Nella fase di verifica dei requisiti dichiarati dall’arch. Cerchia nella domanda di partecipazione alle procedure di mobilità volontaria per due posti a tempo indeterminato e part-time all’Ufficio tecnico non sarebbe stato ancora definitivamente accertato se la professionista, attualmente, può considerarsi di “ruolo”, cioè assunta a tempo indeterminato, presso l’ente di provenienza, ovvero il Comune di Avellino, condizione necessaria per ottenere l’assunzione al Comune di Atripalda. L’arch. Cerchia, infatti, non ha ancora firmato il contratto di assunzione a tempo indeterminato dopo essere stata, insieme ad altri dieci tecnici, “stabilizzata” dalla giunta comunale di Avellino nel maggio scorso perché l’approvazione del bilancio di previsione è avvenuta soltanto alcuni giorni fa.

L’interessata, intanto, ha fatto sapere di essere tranquilla rispetto alla regolarità della procedura, ma notevolmente infastidita dal clamore che la vicenda sta suscitando, quasi al punto da convincersi a restare ad Avellino dove, nel frattempo, le sarebbe stato proposto il coordinamento dell’ufficio “Europa Più”, impegnato nella gestione, nel controllo e nella rendicontazione di 29 progetti finanziati dalla Comunità Europea che dovrebbero cambiare il volto del capoluogo. E dal Comune di Atripalda confermano che quanto dichiarato dall’arch. Cerchia risponde al vero, cioè che la professionista nella domanda di partecipazione avrebbe effettivamente dichiarato di non essere stata ancora assunta a tempo indeterminato. E, tuttavia, ha sostenuto ugualmente la selezione, risultandone vincitrice insieme all’arch. Americo Picariello, assunto a tempo indeterminato al comune di Cava de’ Tirreni. Un caso piuttosto delicato, a cui dirigente e funzionari comunali chiamati ad assumere una decisione si dedicheranno in questi giorni dopo essere stati completamente assorbiti dalle procedure di salvaguardia degli equilibri di bilancio.

Intanto, almeno altri due episodi “curiosi” si sono verificati nei giorni scorsi, i cui esiti sono tutti da verificare. Il primo riguarda il Piano urbanistico comunale, le cui procedure di consultazione stabilite dalle legge sono partite oltre un mese fa, dopo l’approvazione in giunta delle disposizioni strutturali. La delibera di approvazione pubblicata all’albo pretorio on line riporta il visto di regolarità tecnica firmato non dall’attuale responsabile del settore urbanistico, geom. Raffaele Nevola, ma quella del precedente, arch. Giuseppe Cocchi. Un evidente errore materiale che, però, potrebbe rendere nullo l’atto ed inficiare la procedura di approvazione dello strumento urbanistico. L’altra curiosità riguarda il collocamento a riposo del dipendente Vincenzo Cesa, avvenuto l’1 agosto scorso, ma disposto con una determina di settore solo quaranta giorni dopo, ovvero l’11 settembre scorso, ex post…

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Commenti  

 
#6 Arturo 2014-10-15 16:30
Capisettore.
Mamma mia.
 
 
#5 lupo alberto 2014-10-15 14:15
La commissione farebbe bene a concludere il concorso e a esaminare se vi siano gli estremi per dichiarazioini mendaci tra le carte dei concorrenti.
 
 
#4 Lucrezia 2014-10-15 05:35
Speriamo che Matteo RENZI abolisca la figura INUTILE dei Caposettori.
 
 
#3 Mario 2014-10-14 22:33
Povero CESA.
 
 
#2 Arturo 2014-10-14 16:25
Che nguacchio.
 
 
#1 uno di atripalda 2014-10-14 16:02
Poveri noi.