Sabato, 28 Dic 24

  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
Tu sei qui:

«Il Comune di Atripalda è indenne da casi di corruzione»

L’affermazione è ella segretaria generale Clara Curto, pronunciata durante la giornata inaugurale di un corso di formazione destinato ai dipendenti. «Tangentopoli è servita a poco - ha detto il sindaco - e troppe leggi favoriscono i malintenzionati»

Alcune immagini del convegno

Una serie di interventi molto interessanti, a tratti illuminanti, ha caratterizzato il convegno inaugurale del corso di formazione sulla corruzione nella pubblica amministrazione che i dipendenti comunali di Atripalda hanno cominciato venerdì scorso insieme ai colleghi di Mercogliano e Monteforte. A Palazzo di città, impreziosita dalla partecipazione del prefetto di Avellino Carlo Sessa, si è svolta la prima di dodici lezioni che serviranno ad aggiornare e qualificare la figura del dipendente comunale. Presenti in sala i sindaci dei tre comuni coinvolti (Spagnuolo, Carullo e De Stefano), i tre segretari generali (Curto, Festa e Moschella) e il consigliere del TAR Campania, sezione di Napoli, dott. Carlo Buonauro, nella funzione di esperto e autore di un notevole intervento nel quale si è soffermato molto sulle nuove forme di corruzione e sui principi fondamentali della legge 190/2012 che impone alle pubbliche amministrazioni di aggiornarsi sulla prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità.

«La corruzione - ha detto il magistrato nolano - non è solo quella di stampo classico, cioè la mazzetta pagata per avere un privilegio, ma anche quella che fa sì che in un certo ruolo venga prevista una determinata persona perché disponibile a comportarsi in un certo modo. Le legge non è scritta benissimo perché ha subìto un iter parlamentare piuttosto complicato, tuttavia l’impianto è certamente condivisibile perché, accanto alla repressione, introduce i concetti di prevenzione, la cui responsabilità ricade sui segretari comunali, e di trasparenza sugli atti amministrativi per favorire il controllo dei cittadini».

E proprio sul ruolo dei segretari comunali, però, si sono ascoltate in sala considerazioni di segno opposto perché c’è chi ritiene che fino a quando il segretario comunale sarà nominato direttamente dal sindaco difficilmente potrà svolgere la sua funzione in assoluta indipendenza e verificare eventuali fenomeni di corruzione o magari  semplicemente di pressione che i politici potrebbero esercitare sui dipendenti.

«Atripalda è lontana da fenomeni corruzione - ci ha tenuto a chiarire nel suo intervento introduttivo la dott.ssa Clara Curto, segretario generale del comune di Atripalda, illustrando brevemente le finalità del corso - e con Mercogliano e Monteforte ha dato vita al primo raggruppamento di comuni irpini che ha deciso di organizzarsi per elaborare un unico piano. Le prime quattro lezioni (10, 20, 24 e 31 ottobre), quelle che si svolgeranno proprio ad Atripalda saranno di carattere generale, le successive otto, che si svolgeranno fra Monteforte (novembre) e Mercogliano (dicembre), saranno di natura più tecnica».

Anche il prefetto Sessa ha ammesso di aspettarsi molto ma non tutto dall’applicazione della legge: «Sconfiggere la corruzione non è possibile - ha dichiarato il rappresentante di governo citando le parole del giudice Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione -, ciò che è possibile fare, invece, è contrastarla efficacemente attraverso la prevenzione delle cattive abitudini. L’Italia parte in ritardo non avendo recepito una serie di direttive europee ed oggi è il terzo paese continentale, dopo la Grecia e la Bulgaria, più esposto al rischio di corruzione».

Anche il sindaco Spagnuolo, a differenza dei suoi colleghi limitatisi ad un formale saluto, ha affrontato il tema: «La corruzione è ancora un fenomeno dilagante e Tangentopoli è servita a poco e a pochi, basti pensare ai recenti scandali del Mose di Venezia, dell’Expò di Milano o ai rimborsi gonfiati dei consiglieri di diverse regioni italiane. Non so se una legge, che tra l’altro si inserisce in un quadro normativo già troppo frastagliato, dove i malintenzionati su muovono a proprio agio, sia sufficiente. Credo che occorra diffondere maggiormente la cultura della legalità, diminuire la burocrazia che rallenta i procedimenti amministrativi, prendere atto che la separazione dei poteri fra la parte politica e quella amministrativa introdotta dalla “Bassanini” non ha funzionato e che leggi poco chiare danno vita solo a previsioni poco attendibili e perciò inutili se non addirittura dannose. Personalmente sarei disposto ad assumermi più responsabilità di quelle che mi attribuisce la legge se mi fosse data l’opportunità perché credo che occorra più buon senso ed essere più vicini alle esigenze dei privati. La corte dei conti sta facendo un ottimo lavoro di controllo sui bilanci delle pubbliche amministrazioni, ma mi chiedo perché non lo ha fatto anche in passato, quando c’era sicuramente maggiore possibilità di spesa e, quindi, di spreco».

Alcune immagini del convegno Alcune immagini del convegno Alcune immagini del convegno Alcune immagini del convegno Alcune immagini del convegno

E-mail Stampa PDF