Forte del parere del legale incaricato, l’esecutivo cittadino contesta formalmente la Regione. Intanto la compravendita dell’immobile è sempre bloccata e la prima rata del piano di ammortamento è già slittata
Dopo alcune settimane di strani silenzi pare che la Xenus, l’azienda di ricerca farmaceutica romana interessata all’acquisto del Centro servizi, su sollecitazione scritta da parte degli uffici comunali, abbia finalmente incaricato il notaio avellinese Fabrizio Pesiri di predisporre il contratto di compravendita. Le due bozze (una per il piano terra e l’altra per la parte restante) ancora non sono state trasmesse al Comune e, in ogni caso, il termine del 1 novembre approvato in Consiglio comunale per il pagamento della prima rata di circa 14mila euro del piano di ammortamento biennale è già stato abbondantemente superato, a riprova di un ritardo ancora ingiustificato.
Dal punto di vista contabile, comunque, lo slittamento dei pagamenti, purché contenuto entro il 2014, non dovrebbe comportare alcuna difficoltà, tuttavia cominciano a registrarsi strane voci rispetto alla eventualità che la Xenus stia per fare addirittura marcia indietro perché non riuscirebbe ad avere le necessarie garanzie rispetto all’esistenza o meno del vincolo paesaggistico derivante dalla presenza a pochi metri del fiume Fenestrelle (Rio Irrigatore) evidenziato dalla Regione quattro mesi fa. La giunta comunale, però, la settimana scorsa, facendo proprio il parere dell’avv. Francesco Armenante, incaricato nel settembre scorso di esprimersi nel merito, ritenendo che “il corso d’acqua denominato Rio Rigatore nel tratto che attraversa il territorio comunale non sia soggetto a vincolo paesaggistico in quanto non iscritto nell’elenco delle acque pubbliche”, ha dichiarato il vincolo insussistente.
E, dunque, ciò dovrebbe poter tranquillizzare la Xenus rispetto alla possibilità di poter effettuare ogni necessario intervento di ristrutturazione dell’immobile, altrimenti impedito dal vincolo paesaggistico (ma lo stesso dubbio potrebbero averlo i proprietari dei vicini lotti artigianali acquistati all’asta lo scorso anno). In ogni caso, nei prossimi giorni dovrebbe sapersene di più anche se non è neanche esclusa l’ipotesi che, se la trattativa non dovesse realmente concretizzarsi, possa ancora esserci la possibilità di ricorrere a soluzioni alternative visto che per azzerare il disavanzo servono “solo” 800mila euro.
Commenti
Pareri legali servono a ben poco perchè si scrive quello che si vuole.
E noi paghiamo.
Quà si rischia di grosso, anche con pareri legali che non hanno nulla a che vedere con le leggi. Poi, per come sta avvenendo la vendita e affitto, lascia molti dubbi su tutto l'iter, anche perchè, poteva interessare anche ad altri tale soluzione.