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Centro servizi, la firma sui contratti ancora non c’è

Il conto alla rovescia è partito, ma la Xenus sembra aver fatto un passo indietro: a salvare il Comune dal dissesto potrebbe pensarci la nuova normativa in materia contabile. E la Corte dei Conti?

Dalla vendita del Centro servizi dovevano arrivare 2.651.000 euro

La vendita del Centro servizi, che doveva avvenire entro la fine di ottobre scorso, tarda a concretizzarsi. E il conto alla rovescia per l’arrivo del 2015 coincide quest’anno con quello dell’eventuale dissesto finanziario se prima di Capodanno il Comune non incasserà i circa 715mila euro in contanti che l’acquirente dovrà versare al momento della firma sui due contratti predisposti dal notaio Fabrizio Pesiri ed approvati venerdì scorso dal responsabile del settore Finanze, dr. Paolo De Giuseppe. Il resto della somma, come si sa, verrà versata a rate mensili di circa 14mila euro per due anni, con conguaglio finale di circa 1,7 milioni di euro.

Tuttavia, molti sono ancora i dubbi che permangono sulla effettiva concretizzazione della trattativa avviata oltre due anni fa con la Xenus srl, l’azienda di ricerca farmaceutica interessata all’immobile, perché se è vero che dal punto di vista formale non sembrano esserci più ostacoli visto che le parti hanno trovato, evidentemente, un’intesa nei contratti, è la parte economica a destare i maggiori timori perché, come viene continuamente ribadito, se l’acquirente non verserà immediatamente circa 715mila euro (comprensivi delle prime due rate non corrisposte del piano di ammortamento biennale) l’affare salta per aria. E con esso i conti del Comune.

E però anche questa conclusione non sarebbe esattamente scontata perché, nel frattempo, sono intervenute alcune novità normative che metterebbero l’Amministrazione al riparo dal dissesto. In altre parole, in caso di mancata vendita del Centro servizi entro il 31 dicembre, se da un lato si potrà affermare senza tema di smentita che la politica di risanamento dei conti immaginata dalla passata amministrazione e proseguita da quella attuale, fondata quasi esclusivamente sulla vendita del Centro servizi, è miseramente fallita, quantomeno i danni non ricadranno immediatamente sulla collettività e nessuno degli amministratori pagherà personalmente per aver spinto il Comune nel precipizio. La riforma contabile che entrerà in vigore proprio a gennaio 2015 e che interessa anche i comuni prevede, fra le altre cose, l’applicazione graduale della contabilità armonizzata, cioè la realizzazione di un sistema contabile più omogeneo. E ciò darà anche la possibilità di un riaccertamento straordinario dei residui, sia attivi (crediti) che passivi (debiti) al 31 dicembre 2014, il cui disavanzo risultante potrà essere ripianato in dieci anni. Meglio di così?!

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Commenti  

 
#3 Alfio 2015-01-04 22:03
La firma sui contratti non c'è è mai ci sarà.
 
 
#2 dina 2014-12-17 15:38
ADESSO BASTA , PERCHE VENDERE UN BENE CHE APPARTIENE AGLI ATRIPALDESI , OPPPSIZIONE SVEGLIA ............... ............... del mauro e soci meno chiacchiere e spiegate agli atripaldesi la situazione reale delle finanze comunali
 
 
#1 Massimo 2014-12-16 13:37
Si dovrebbe fare chiarezza su molte cose, questa del centro servizi e' una delle tante,l'altra caro sig.Roccasecca e' l'istallaggio dei parcometri che a leggere i suoi articoli doveva avvenire i primi di novembre ci potrebbe dare qualche delucidazione in merito?