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L’ex comandante dei Vigili ha chiesto il reintegro

Il tenente Giannetta ha presentato ricorso d’urgenza al giudice del lavoro, la prima udienza è prevista per martedì 13. Anche la vicesegretaria Bocchino sta valutando la strada legale

Spagnuolo e Giannetta (foto Antonio Cucciniello)

Martedì 13 gennaio è previsto il primo “faccia a faccia” dinanzi al Tribunale di Avellino: l’ex comandante della Polizia municipale, tenente Domenico Giannetta, e l’Amministrazione comunale si ritroveranno per discutere il “declassamento” dell’ex responsabile del settore Vigilanza.

Il tenente Giannetta, attraverso un’istanza cautelare d’urgenza, ha impugnato dinanzi alla sezione Lavoro del Tribunale di Avellino, infatti, il decreto col quale il 1° dicembre scorso il sindaco Spagnuolo gli ha revocato l’incarico a beneficio del dr. Enrico Reppucci, già responsabile del settore Entrate, chiedendo il reintegro nelle mansioni precedentemente svolte e riservandosi ogni azione risarcitoria dei danni subiti nella fase di merito.

La giunta comunale, nell’ultima seduta, ha deliberato di resistere nel giudizio ed il primo cittadino ha successivamente affidato l’incarico di rappresentare il Comune all’avv. Ettore Freda. In questa fase il Tribunale è chiamato esclusivamente a valutare i presupposti per la sospensione del decreto, cioè la sussistenza di un danno “grave ed irreparabile” e di stabilire, eventualmente, il reintegro del tenente Giannetta nelle funzioni di comandante della Polizia municipale di Atripalda.

Si è limitata, per, ora, alla diffida stragiudiziale, invece, la dott.ssa Italia Katia Bocchino, ex responsabile del settore Affari Generali ed oggi confermata esclusivamente nel ruolo di vicesegretaria, ottenuto vincendo un concorso pubblico circa dieci anni fa. Il sindaco Spagnuolo, infatti, con un provvedimento analogo a quello assunto nei confronti del tenente Giannetta, il 1° dicembre scorso ha revocato dall’incarico la funzionaria, ma ancora non ha provveduto ad affidarle una specifica funzione, ponendola, di fatto, nella condizione di non avere alcuna mansione da svolgere se non quella di una generica e non formalizzata assistenza alla segretaria generale, dott.ssa Clara Curto.

La dott.ssa Bocchino, comunque, dopo aver inviato la diffida al sindaco ed alla segretaria generale, non ottenendo alcuna risposta, ha deciso di affidarsi ad un legale per verificare se esistono le condizioni per tutelarsi nelle sedi competenti presentando ricorso al Tribunale civile o al Tribunale amministrativo. Ma già il prossimo 13 gennaio, in base alla decisione che assumerà il giudice sul caso Giannetta, si saprà che piega sta per assumere tutta la vicenda.

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Commenti  

 
#5 Attilio 2015-01-10 06:57
PER ATRIPALDESE DOC
Saranno poi gli organi preposti a verificare chi dovrà pagare, e non SOLO economicamente.
 
 
#4 ATRIPALDESE DOC 2015-01-07 18:57
ALLA FINE VOGLIAMO VEDERE CHI PAGHERA' IL CONTO.
 
 
#3 Gerardo 2015-01-04 00:20
Auguriamo che la faccenda si possa risolvere nel minor tempo possibile perché se il nostro caro amato intelligente Sindaco non ha capito che con tutti sti avvocati che nomina di qua e di là il conto al comune arriva salato e paghiamo noi. Mi dispiace ma questa amministrazione fa acqua da tutte le parti e la cosa bella è che pensate di [...] senza che nessuno se ne accorga? Forse siete troppo impegnati a fare le cose vostre ma ormai il popolo vi ha sgamato è inutile he vi nascondete dietro al dito!!!
 
 
#2 Eureka 2015-01-04 00:10
Affidarsi ad un legale per verificare se esistono le condizioni per tutelarsi ecc, ecc,ecc, Ma la dottoressa Bocchino non è Avvocato?
 
 
#1 biblò 2015-01-04 00:02
È duro per qualche dipendente funzionario intraprendere azioni legali quando a sua volta, ha costretto altri dipendenti a comportarsi allo stesso modo.