Il sindaco Spagnuolo e la segretaria Curto hanno ribadito l’efficacia del decreto di sospensione dal servizio nonostante l’interruzione dell’iter disciplinare
“Sospenda ad horas il comportamento incauto ed illegittimo assunto rientrando in servizio”, più o meno è questo il contenuto della diffida adottata questa mattina dal sindaco Spagnuolo e dalla segretaria generale Curto nei confronti del dipendente indagato per truffa aggravata che aveva deciso di riprendere a lavorare. E’ stato il messo comunale a comunicare all’interessato, assegnato nel frattempo alla biblioteca comunale, che sostanzialmente doveva tornare a casa perché il decreto di sospensione dal lavoro era ritenuto ancora efficace nonostante la commissione avesse deciso di interrompere il procedimento disciplinare.
Il dipendente, infatti, seguendo evidentemente il suggerimento del proprio legale, l’avv. Alfonso Maria Chieffo, stamattina aveva deciso di tornare a lavorare dopo che ieri gli è stato notificato il decreto di sospensione dell’iter disciplinare assunto dall’ingegnere capo Silvestro Aquino, dal capo del personale Paolo De Giuseppe e dall’ex comandante della Polizia municipale Enrico Reppucci, assistiti dall’avvocato Carmine Freda.
Gli altri tre dipendenti indagati, uno dei quali ammalato, diversamente dal primo avevano deciso di non rientrare al lavoro. A questo punto e al netto di ulteriori sviluppi, sarà il giudice del lavoro, nell’udienza già fissata per il 28 aprile, a stabilire se e quando i dipendenti indagati potranno tornare in servizio.
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