Il giudice ha concesso alle parti altri trenta giorni per produrre memorie prima di pronunciarsi
Il giudice ha concesso altri trenta giorni alle parti per produrre ulteriori memorie prima di pronunciarsi: questo l’esito dell’udienza davanti al tribunale del lavoro sul reintegro di tre dei quattro dipendenti comunali indagati per truffa aggravata.
La dottoressa Monica D’Agostino, dopo aver ascoltato gli avvocati Alfonso Maria Chieffo in rappresentanza dei dipendenti ed Ettore Freda in rappresentanza del Comune, non ha assunto alcuna decisione, riservandosi di farlo non prima di un mese. E dunque non prima della fine di maggio. Fino a quel momento, dunque, nessuno dei quattro dipendenti indagati (anche se solo tre hanno presentato ricorso al giudice del lavoro) potrà rientrare in servizio. Anche perché la Commissione disciplinare, nel frattempo, ha sospeso l’iter in attesa della decisione del giudice del lavoro. La quarta dipendente, difesa dall’avvocato Gianfranco Iacobelli, ha inviato un telegramma per chiedere alla Commissione disciplinare di poter tornare a lavorare, ma ancora non ci sarebbe stata una risposta.
Dopo la decisione del giudice del lavoro, con ogni probabilità saranno anche più chiare le posizioni dei singoli dipendenti indagati, uno dei quali, coinvolto solo nell’ultimo anno e mezzo, ha già restituito la somma indebitamente percepita per un totale di 8.580 euro grazie a falsi rimborsi chilometrici che una sua collega gli avrebbe attribuito. Non è escluso, cioè, che la decisione del giudice o le valutazioni che si faranno successivamente tenderanno a separare le strade di almeno tre dei quattro indagati, che finora hanno viaggiato insieme, ma prima o poi arriveranno ad un bivio.
Commenti
Secondo me, la cosa migliore ( ed è la migliore ), attendere l'esito delle indagini. Dopo si vedrà con il Giudice del Lavoro, altrimenti le cose come si sono messe, cozzano una contro l'altra.