I costi del personale ricadranno sull’utenza e non più sul bilancio comunale
Se divorziare consensualmente è diventato più veloce ed economico, sposarsi, invece, sarà un po’ più caro. Almeno ad Atripalda. Il Consiglio comunale, infatti, ha approvato il “Regolamento comunale sulla celebrazione dei matrimoni civili e sulle promesse di matrimoni”, redatto dall’arc. Cocchi e dalla sig.ra Ronconi dell’Ufficio Anagrafe, che, oltre a rendere chiari i passaggi per un corretto svolgimento del servizio, serve soprattutto a disciplinare i costi che, per prestazioni svolte fuori dell’orario di lavoro, finora ricadevano esclusivamente sul bilancio comunale mentre d’ora in poi saranno a carico dell’utente.
Le celebrazioni svolte negli orari di lavoro e nella sede dell’Ufficio Anagrafe restano gratuite ma sarà necessario aggiungere 60 euro per i matrimoni e 30 euro per le promesse se la celebrazione si svolge il sabato mattina o fuori dall’orario di lavoro.
Gli stessi costi aggiuntivi si applicheranno anche se la celebrazione è prevista nella Cappella della Confraternita di Santa Maria delle Grazie, il cui costo è di 50 euro per i matrimoni e 20 euro per le promesse, oppure nella sala consiliare, il cui costo è di 80 euro (disponibile solo per matrimoni).
Oltre al rito civile, il Comune si presta anche ad ospitare i ricevimenti nel chiostro e negli spazi adiacenti al costo di 300 euro negli orari d’ufficio dei giorni feriali, 500 euro fuori degli orari d’ufficio dei giorni feriali e, infine, 600 euro nei giorni di sabato, domenica e festivi.
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