Sei agenti ed almeno due tecnici hanno chiesto il trasfgerimento ad Avellino
Dovevano essere presentate entro il 20 febbraio le domande di mobilità volontaria per chi era interessato ad accettare la proposta del tribunale di Avellino per la categoria di lavoratori inquadrati come C2.
Negli anni scorsi solo l’agente Florio Iovine inoltrava la richiesta per la mobilità volontaria ed ogni anno il dipendente veniva inquadrato nei ranghi del tribunale. Quest’anno, dal Municipio, è giunto il primo stop nei confronti di Iovine perché ritenuto indispensabile per l’organigramma del Comando di Polizia Municipale. Dal momento che il comandante tenente Carmine Colantuoni andrà in pensione (dopo 38 anni di servizio) agli inizi di aprile e poichè negli ultimi anni coloro che sono andati via non sono stati sostituiti, la giunta ha chiesto a Iovine di fare un sacrificio e di restare anche se una normativa gli consentirebbe di varcare una volta per tutte le porte del tribunale, dove pare si trovi benissimo. Sembra però che, all’arrivo della richiesta del tribunale di Avellino per tutti gli interessati alla mobilità volontaria, gli agenti idonei abbiano colto al volo l’occasione: uno dopo l’altro hanno firmato e presentato la domanda di “fuga”, più come forma di provocazione che come realizzazione di un desiderio. Lo stesso hanno fatto anche due dipendenti dell’ufficio tecnico e probabilmente, entro la scadenza di sabato, ci saranno state altre adesioni.
Di sicuro, infatti, si troverebbero tutti molto meglio al tribunale ma hanno la loro divisa e intendono continuare a fare il loro dovere come agenti di Polizia Municipale di Atripalda.
Purtroppo, però, gli ultimi eventi hanno creato parecchi disagi e pare che qualcuno stia pensando seriamente di abbandonare l’organico per volare verso altri lidi, meno caotici di quello Atripaldese dove, tra l’altro, il trasloco previsto degli uffici da Via Aversa a Palazzo di Città, è saltato al primo intoppo. A quanto pare, la ditta di Torrette di Mercogliano chiamata ad effettuare il lavoro era già pronta lunedì mattina ma, dal Comune, è stata fatta notare l’assenza di anche solo un angolino libero per collocare scatoloni e i mobili. Gli uffici del primo piano sarebbero dovuti passare al secondo e quelli del secondo trovare una soluzione nelle stanze lasciate vuote: nessuno però ha provveduto a mettere in moto il meccanismo.
Inoltre, la sistemazione degli uffici e del Comando dei Vigili all’interno del Palazzo di Città non è ben vista né dai dipendenti e né dai vigili che, oltretutto, hanno deciso di lasciare, a mo’ di provocazione, preventivamente gli uffici di Via Aversa.
Per quanto riguarda tali locali, i proprietari hanno precisato che nessuno, né ora né in passato, ha mai chiesto lo sfratto nonostante i quasi due anni di fitti non pagati: per loro i vigili possono rimanervi senza alcun problema, in attesa di ogni decisione. Purtroppo però è il comune che non ha più soldi e non sa come far fronte alle spese. Ha optato per la fuga, ma i vigili lo hanno anticipato.
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