La testimonianza di Pina Gambale sul Congresso Eucaristico Diocesano
Si è concluso domenica 2 maggio, con la celebrazione Liturgica presieduta dal cardinale Crescenzio Sepe, il II Congresso Eucaristico Diocesano iniziato il 25 aprile con la presenza del Monsignor Piero Marini Presidente del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali. È stato questo un evento che avrà vasta risonanza e profonda eco nell’animo e nella mente di chi lo ha vissuto in spirito di verità e di fede e di chi si è trovato ad essere spettatore attento e interessato o semplicemente cronista curioso e perspicace di un fatto che la Chiesa Avellinese ha voluto, annunciato e celebrato con viva forza e profetica speranza.
Celebrazioni, appuntamenti, incontri, conferenze… si sono succeduti con un’incalzante tempestività e con naturale e logica sequenza da saper e poter offrire a tutti opportunità uniche ed inequivocabili di intensa riflessione, occasioni irripetibili di riscoperta, di recupero di valori e di atti vissuti a volte con troppa superficialità e consuetudine. Quando, infatti, la logica del mondo odierno è quella del “mordi e fuggi” e la direttiva è quella del “fai da te”, inevitabilmente la povera e indifesa umanità cade nel più assoluto banalismo e nel più noioso andirivieni. La forza propulsiva del Congresso ha voluto spezzare e rompere gli avamposti di questo andazzo per immettere negli animi, nelle coscienze e nelle menti di tutti una vitalità, un vigore e una energia che possono scaturire solo da chi è Lui stesso, nella sua unicità e nella sua ineffabile storia, Forza, Potenza, Verità e Maestà.
C’ero anch’io… essere testimoni di un evento che celebra e inneggia l’Amore sacrificale del Re per la sua creatura significa primo di tutto essere adoratori di Colui che ti ha chiamato per essere con Lui e per Lui protagonista esclusivo e per eccellenza.
Essere testimone significa farsi assorbire da quell’Amore unico e speciale che è stata la nota di tutta la sinfonia, la struttura portante su cui si è costruito tutto il Congresso con le sue celebrazioni e le sue omelie, con il dinamico coinvolgimento delle componenti sociali presenti sul territorio: lavoratori, detenuti, giovani, studenti, sportivi, persone tutte del mondo della sanità e della comunicazione. Si è visto tessere una trama sottile, forte, preziosa da mani invisibili ed abili su cui è rimasta stampigliata l’immagine rinnovata e luminosa della Chiesa Avellinese.
Infine, essere testimone significa appropriarsi, rivestirsi e vivere questo Amore totalitario, oblativo e unitivo nella concretezza più esigente e reale, nel quotidiano che, con la sua crudezza e la routine di tutti i giorni e degli effimeri fatti, irrompe violento nella sfera spirituale, affettiva e più intima spezzando e sconvolgendo speranze, certezze e aneliti.
E quando Gesù Eucaristia partecipa a chi si mette al suo ascolto e alla sua sequela, a chi, pur disturbato dalle ansie della vita, dalla pesantezza dell’essere uomini, dall’effimero della materia e della vanità, corre verso la sua Luce, la vera Luce che parte da un minuscolo pezzo di pane e si irradia luminosa e accecante, calda e prorompente verso tutti e tutto, senza mai fermarsi o dirottare, senza mai farsi sopraffare o spegnersi.
È quanto Monsignor Francesco Marino, Vescovo di Avellino, ha voluto far vivere alla sua Chiesa promuovendo un Congresso che ha celebrato l’EUCARISTIA in un’apoteosi di sacralità, magnanimità e bellezza.
…E il piccolo gregge ha seguito il suo Pastore: va’ piccolo gregge di Dio, tu sei come la piccola pepita d’oro che si nasconde e si confonde nelle immensità delle impurità dei detriti del fiume; sei piccola, ma tanto, tanto preziosa e, unita e fusa insieme alle altre, formi un prezioso tesoro di incommensurabile valore.
Va’ piccola pepita fatti trovare dal Cercatore d’oro, Gesù, affinchè Egli ti possa custodire gelosamente nel suo forziere per l’eternità.
Pina Gambale
Presidente dell’Apostolato della Preghiera
Parrocchia S.Ippolisto Atripalda