Un’opera poetica e narrativa che dipinge in versi la varietà umana
Questo pomeriggio, alle ore 18.30, presso la torteria Jeck'O di Avellino in via Scandone 34, con un collegamento in videoconferenza dalla Sicilia, avverrà la presentazione del volume di poesie "Con una pietra al collo e un nodo in gola". L’opera è stata composta dal poeta atripaldese Angelo Curcio, attualmente residente in provincia di Palermo.
L’autore è nato ad Avellino nel giugno del 1966 ed è vissuto ad Atripalda, fino al 1997, dove ha compiuto gli studi liceali e dove risiedono i suoi genitori Giuseppe e Gerarda. Cultore della poesia e della musica, intorno alla metà degli anni '80 è stato ideatore e fondatore di un periodico di arte, poesia e cultura che ha ospitato pagine di validissimi autori irpini. Nel 1997 e nel 2006 si è spostato a Lercara Friddi, nell'entroterra palermitano, dove gestisce una edicola-cartoleria.
“Con una pietra al collo e un groppo in gola” nasce in embrione nel 1999 come tributo all'opera e alla figura di Fabrizio De Andrè sull'onda dell'emozione per la sua prematura scomparsa. «La semplice lirica breve sembrava però non bastare: i versi si sommavano ai versi, le pagine crescevano di numero, fino a giungere alla stesura definitiva: un'unica lirica divisa in nove capitoli più un “Incipit” e un “Finis”, articolati in forma di “quadretti” (ognuno di essi è fornito di un titolo simile a un'opera pittorica, mentre il sottotitolo riporta ideali descrizioni della tecnica pittorica utilizzata) intimamente legati l'uno all'altro. Seppure interamente il versi, “Con una pietra al collo e un groppo in gola” possiede uno sviluppo che potremmo definire narrativo: protagonista e un uomo di cui non conosciamo né il nome né il volto, che dopo un litigio amoroso inizia una lunga peregrinazione, prima serale e poi decisamente notturna, lungo le strade, le piazze e i vicoli di una ipotetica città di mare; lungo questo vagare viene a contatto, quasi sempre come osservatore, di rado interagendo, con una eterogenea “fauna umana” fatta di comuni passanti, suore, vedove di pescatori, prostitute slave e giovani contestatori. Ognuno di questi involontari protagonisti della vicenda vive “con una pietra al collo e un groppo in gola”, ossia è spesso vittima di una realtà sulla quale non riesce a far leva per modificare la propria condizione, conservando quel “groppo in gola” che altro non è se non desiderio di un'altra occasione, rimpianto per un futuro alternativo».
La copertina è stata realizzata da Eleonora Picariello.