La Civita e lo Specus Martyrum hanno accolto un gruppo di origine elvetica giunti in città per celebrare una festa nazionale
È tornata a fare visita ad Atripalda, sabato 10 luglio, la comitiva di origine svizzera che nel 2009 restò affascinata dagli antichi tesori, storici e artistici, custoditi all’interno dello Specus Martyrum.
A fare gli onori di casa, come di consueto la, Pro Loco di Atripalda. Dopo i saluti della vice presidente Sabina Nappa e l’introduzione dell’architetto Roberto Angiuoni, le volontarie del Servizio Civile hanno mostrato ai visitatori i resti archeologici dell’antica Civita di Abellinum, in un percorso all’insegna della riscoperta degli usi, delle abitudini e del folklore degli antichi romani e ancor prima della popolazione degli Hirpus, tribù di origine sannita che nel III secolo a. C. si stanziò nel territorio della riva destra del sabato.
L’escursione ha coinvolto diverse famiglie di origine svizzera che da tempo abitano nella nostra Nazione e che a circa un mese dalla festa nazionale svizzera, che ricorre il I agosto, usano riunirsi proprio ad Atripalda per incontrare il console svizzero in Italia coniugato con una signora di Candida.
È questo un modo per festeggiare, seppur in anticipo, una ricorrenza che equivale al nostro 25 aprile o al 4 luglio in America. L'istituzione della Festa Nazionale ha poco più di un secolo, ma celebra un evento che risale a 700 anni fa e il cuore dei festeggiamenti si basa su una tradizione millenaria. Fu scelto questo giorno perché proprio il 1° agosto 1291 tre dei cantoni alpini giurarono fedeltà alla Confederazione. I rappresentanti di Svitto, Untervaldo ed Uri, che formavano il nucleo dell’odierna Svizzera, nel 1291 si incontrarono sul prato del Grütli, sovrastante il Lago dei Quattro Cantoni, per sottoscrivere un patto di fratellanza in cui ci si impegnavano all'aiuto e al sostegno reciproci nel caso in cui la loro libertà fosse stata minacciata da aggressori esterni. L'alleanza nasceva soprattutto in rivolta contro gli Asburgo che, all'epoca, ambivano ad estendere la loro sfera di influenza fino ai territori alle porte del Gottardo.
L’incontro con il console è stato un modo per mantenere viva l’identità sociale comune e ricordare insieme un evento considerato come l’atto costitutivo della Nazione Svizzera. In tale contesto la Pro Loco atripaldese è stata lieta di ospitare il gruppo di turisti per allargare oltre i propri confini la conoscenza del ricco patrimonio culturale atripaldese.