Lunghe code per i libri, caos traffico in largo Buozzi, difficoltà col trasporto e incertezza per le attività pomeridiane: si mette male
Ormai il primo giorno di scuola è già un ricordo, bello ed emozionante per bambini e genitori. Ma superata l’emozione restano sul tappeto una serie di disagi e ansie per ciò che sarà. Soprattutto per il Circolo didattico l’anno si è aperto in un clima di preoccupazione non solo legate ai tagli ministeriali sul personale, ma soprattutto per una serie di piccoli e grandi inconvenienti che le famiglie dei bambini stanno vivendo o temono di vivere quanto prima. Intanto l’anno è iniziato col problema della distribuzione dei libri di testo ministeriali, gratuiti per le scuole elementari. All’inizio dovevano essere tre le librerie che avrebbero dovuto consegnare i testi ritirando la cedola ministeriale, poi, per ragioni legate al ritardo con cui il Comune ha disposto i rimborsi negli anni passati (l’anno scorso pare che i fondi siano stati erogati dopo otto mesi), due librerie hanno fatto marcia indietro e l’unica rimasta, dove si sono registrate lunghe code per oltre una settimana, ha esaurito rapidamente le scorte costringendo i genitori che non avevano avuto la scaltrezza di prenotare le proprie copie a ripassare più di una volta e qualcuno anche ad arrangiarsi con le fotocopie per dare la possibilità ai propri figli di svolgere i compiti nel frattempo assegnati dalle maestre. Ma accanto al problema dei libri si è subito riaffacciato prepotentemente il problema dell’afflusso e del deflusso degli alunni, soprattutto su largo Buozzi, dove, martedì scorso, un residente, evidentemente già spazientito, dopo aver provato vanamente a trovare un parcheggio, ha lasciato deliberatamente l’auto ferma in mezzo alla strada paralizzando tutto e tutti per circa mezz’ora. La soluzione sarebbe, a detta di qualcuno, la presenza di un vigile urbano, ma quest’anno pare che i vigili urbani scarseggino anche in postazioni solitamente presidiate da almeno due agenti, come in via Roma davanti all’ingresso della Primaria ed in via Pianodardine, davanti all’ingresso della media: ma nel primo caso, generalmente, finora si è visto solo un agente, nel secondo caso addirittura nessuno. Intanto, sempre in tema di afflusso e deflusso, già cominciano a manifestarsi gli effetti della riduzione degli scuolabus determinata dal forte calo di iscrizioni al servizio dovuto all’aumento delle tariffe perché, pare, che, per ragioni organizzative, almeno una decina di alunni arriverebbero a scuola quasi mezz’ora prima dell’inizio delle lezioni, quando il personale scolastico ancora non è entrato in servizio. Così come c’è chi lamenta che i percorsi sono cambiati e alcune fermate spostate di molti metri, al punto quasi da rendere inutile l’utilizzo dello scuolabus. Eppoi, ancora, già si affaccia il problema delle attività pomeridiane alle materne. Quest’anno, sempre per via degli aumenti dei tickets, anche le iscrizioni al servizio di refezione dovrebbero essere inferiori al passato, costringendo un gran numero di genitori a portar via i propri figli entro mezzogiorno perché le scuole non dispongono di personale o maestre che si trattengano con i bambini che non utilizzano la mensa nella fascia oraria fra le 12:00 e le 13:00. Appena saranno resi noti i dati sarà interessante verificare quanti bambini utilizzano la mensa e quanti ne fanno a meno per capire l’entità del fenomeno e la sua governabilità. Nel complesso, infine, dalla scuola, soprattutto dalla Primaria, si leva un accorato appello al Comune a stare più vicino ad una istituzione ritenuta a giusta ragione un fiore all’occhiello. Quest’anno, infatti, pare che nel periodo estivo non si sia visto nemmeno un operaio comunale a dare una controllata agli impianti o a verificare se qualche aula avesse bisogno di una riverniciata nonostante i numerosi solleciti inviati all’Ufficio tecnico sin dal mese di giugno. La scuola ha comunque provveduto come meglio ha potuto, ma la vicinanza e l’attenzione non si dimostrano con le parole o con le passerelle: è una questione di scelte e di priorità. E forse la scuola meriterebbe di essere in cima alla lista…
Commenti