Martedì, 16 Lug 24

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I diversi siamo noi… le paure ci rendono tali

Toccante testimonianza dei giovanissimi dell’Azione Cattolica in visita ad un particolare orfanotrofio di Prata

La chiesa dell'Annunziata di Prata

Il settore giovani dell’Azione Cattolica della parrocchia di S.Ippolisto Martire di Atripalda, per la settimana della carità, domenica 28 novembre, ha reso servizio presso un orfanotrofio a Prata Principato Ultra, gestito da alcune suore. Noi giovani e giovanissimi eravamo convinti di incontrare dei bambini autistici, invece, ci siamo trovati di fronte a dei ragazzi di 30 anni che hanno atteggiamenti infantili, perché affetti da diverse disabilità mentali. L’impatto è stato forte per tutti, per animatrici e giovanissimi. Appena entrati, i ragazzi dell’orfanotrofio, presi dalla gioia e dalla curiosità, hanno “travolto” il gruppo con le loro grida festose e i loro abbracci. Solo l’entusiasmo e la felicità li hanno spinti ad accoglierci in maniera così affettuosa, ma noi non eravamo pronti ad affrontare questa situazione e la paura e la difficoltà di ricambiare quell’affetto anche con una semplice stretta di mano ha preso il sopravvento. Alcune giovanissime non ce l’hanno fatta a rimanere in compagnia di quei ragazzi e in lacrime hanno manifestato il loro sentirsi fuori luogo, il loro sentirsi impotenti ed inutili di fronte a quei “bambini” bisognosi di una semplice carezza. Altri giovanissimi, invece, hanno avuto la fortuna di rimanere in loro compagnia, provando la gioia di aver strappato qualche sorriso a quei ragazzi con delle semplici canzoni cantate a squarciagola. Esperienze così forti ci segnano e ci pongono diversi interrogativi. Ciò che probabilmente ci ha “feriti” di più è stato il trovarci di fronte a tutte le nostre contraddizioni e alla nostra incoerenza. È stato davvero difficile non riuscire ad avere un atteggiamento coerente con il nostro continuo ribadire che siamo tutti uguali e che non esistono differenze tra gli uomini; è stato davvero difficile trovarci a nudo dinanzi alle nostre paure e ai nostri limiti. Non siamo riusciti, con le nostre omologate scarpe firmate, a fare un passo di più, mentre i “diversi”, con la povertà delle loro calde pantofole , ci hanno attraversato il cuore, percorrendone i lati più nascosti. Le nostre mani, che chattano in modo frenetico sui nostri pc, sono rimaste come paralizzate dinanzi al gesto più semplice e che non abbiamo saputo fare: una carezza. Nemmeno una parola è uscita dalle nostre bocche, da quelle stesse bocche dalle quali escono spesso urla invece che parole. È stata comunque una giornata indimenticabile e per questo ringraziamo l’Azione Cattolica e le suore per averci permesso di conoscere questi ragazzi.

I Giovanissimi di AC

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