Martedì, 16 Lug 24

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La Pro Loco pubblica la sua storia

Quarant’anni d’impegno e passione per rendere vitale Atripalda, coinvolgere i cittadini e valorizzarne i tesori

La copertina del libro

16 marzo 1971: 40 anni di storia racchiusi in 50 pagine (disponibili presso la Pro loco) a partire dall’atto di nascita di un’associazione mirata alla valorizzazione della città di Atripalda che prenda il nome di Pro Loco atripaldese. Gli obiettivi sono il coinvolgimento della cittadinanza, l’organizzazione di eventi che abbiano tale obiettivo, la valorizzazione dei beni artistici e archeologici della città, la promozione del turismo. In occasione dell’inaugurazione del 30 giugno 1971, in piazza Umberto I (dove al numero 57 è situata la prima sede) si svolge la prima gara di pattinaggio a rotelle seguita dalle molteplici tornei e competizioni. Ancora, il primo festival canoro per bambini, che si protrarrà fino al’74. Nel 1972 c’è l’apertura oltre i confini della regione: viene organizzato il I concorso nazionale di pittura medaglia d’oro capitano Raffaele Aversa che durerà fino al 1978. In occasione 14esimo anno dalla scomparsa di Leopoldo Cassese, la Pro Loco si occupa della pubblicazione di due lavori dello storico e dell’installazione della lapide commemorativa sulla facciata della casa natale. Prende il via un primo cineforum per i giovani nonché i corsi di doposcuola: tutto questo fino al 1980 quando il sisma interrompe le attività.

La Pro Loco riparte nel 1994 con una nuova sede in vico San Giovanniello ed una mostra fotografica (1995) nella Dogana dei Grani. Cresce attraverso l’ideazione di un percorso archeologico e artistico ragionato per Atripalda e nel, mese di giugno, giunge il contributo alla prima edizione di Giullarte. Tra giochi, tornei, manifestazioni canore e il ritorno in centro (I rampa San Pasquale) si giunge al 1997, importante per la rinascita della secolare Via Crucis che, nel corso degli anni, si evolve in ogni sua componente di scena. Nel ’98 prende, poi, il via il progetto Radici che riunisce insieme testimonianze fotografiche dell’Atripalda in bianco e nero risorta dagli archivi degli stessi cittadini.

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