Tra 19 libri da selezionare per la partecipazione allo storico concorso letterario, anche quello dell’atripaldese Gerardo pepe che, nonostante non ce l’abbia fatta, ha tra le mani il suo primo romanzo
Venerdì 15 aprile, un romanzo atripaldese ha cercato di conquistare il premio Strega concorrendo, assieme ad altri 18 volumi (proposti anche da grandi case editrici quali Mondatori ed Enaudi), all’approdo tra i 12 finalisti del contest. Proposto dagli Amici della domenica (lo storico corpo votante che dal 1947 attribuisce il riconoscimento a un libro di narrativa italiana pubblicato tra il 1° aprile dell’anno precedente e il 31 marzo dell’anno in corso), il romanzo “Francesco è pronto e sposerà Tina Turner”, dell’atripaldese Gerardo Pepe e recentemente pubblicato dalle edizioni Il Papavero, non ha superato la prova del comitato Direttivo della LXV edizione del premio letterario Strega, promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci in collaborazione con Liquore Strega. Nonostante ciò, è innegabile la soddisfazione dell’autore per aver avuto la possibilità di concorrere all’ambitissimo titolo
La trama
La trama si cuce sulla figura di Francesco, un ragazzo down (che crea una vicenda speculare alla vita dell’autore il cui figlio soffre dello stesso disagio) che si ritrova improvvisamente ad affrontare il lutto per la perdita del padre assieme alla sorella Mariachiara, la protagonista, ed ai fratelli che ritornano a casa con ansie, nodi e problemi che solo la tranquillità e la semplicità della vita familiare riusciranno a dipanare seppur tra le difficoltà dei tragici avvenimenti.
L’autore
Gerardo Pepe risiede ad Atripalda E’ responsabile dell’Associazione Italiana Persone Down, sezione di Avellino ed è l’organizzatore del premio nazionale “Kriterion”. Ha pubblicato una silloge di poesie edita dall’edizioni Gazebo dal titolo “Nuvole e parole”. Il suo debutto nel mondo editoriale a livello nazionale è avvenuto grazie alla pubblicazione di un suo racconto in una antologia edita dalla Mondadori. Finalista al premio del parco letterario del Vesuvio “Sterminator Vesevo” e, con il racconto “Il portone chiuso” al concorso “Angoli di strada” organizzato dalla scuola Holden di Torino. Terzo classificato al concorso indetto dalle Acli “Volontario dei Diritti” e primo al concorso “Poesia e musica” di Atripalda e ad “Una Piazza, un racconto” promosso dalla chiesa luterana di Napoli con il racconto “Il fumo di Oswiecim”. Ha pubblicato sempre con Mondadori un secondo racconto in una antologia edita nel 2005. Finalista al premio Nazionale di narrativa“Guido Morselli”.
La prefazione
Curata dallo scrittore e sceneggiatore Ivan Crotoneo, la prefazione del romanzo racconta: “Avete tra le mani un libro ricco e generoso, e state per leggerlo. Non potete ancora saperlo, ma questo libro parla di voi, anche se non avete una famiglia simile a quella di Mariachiara, la protagonista. Anche se, diversamente da lei, non avete un fratello, o un figlio, o uno zio, o un amico, o un conoscente che sia una persona down. Parla di voi, anche nel caso in cui le vicende raccontate non vi appartengano neanche lontanamente. Parla di voi anche se persone come Francesco, il protagonista, non le conoscete ancora o non avete avuto modo - o tempo, o voglia - di conoscerle. Questo libro parla di voi e lo fa, questa è la sua bellezza, anche se non lo volete. E mentre parla di voi vi racconta una storia straordinaria e possibile, nei suoi aspetti più romanzeschi e in quelli più quotidiani. I suoi personaggi sono persone che faticano, che hanno dolori, e ricordi, e gioie, e difficoltà, come tutti. Sono persone che affrontano la vita, e alla fine imparano a vederla da un angolo diverso. Sono persone che sbagliano, perché non sono nate pronte, ma poi si correggono, chiedono scusa, riprovano, ed ecco che alla fine si ritrovano pronte. Pronte alla vita nella sua pienezza…”.