Mercoledì, 17 Lug 24

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Primaria: un anno denso, felice e di critiche ingiuste

I ricordi di momenti magici trascorsi tra istruzione, passione, viaggi, cultura e… Buona estate a tutti, anche a chi lavora di piccone per distruggere la scuola

Il dirigente Parziale e la vicaria De Rosa

Un altro anno scolastico si è concluso e i giorni sono volati via veloci come pagine di un libro sfogliate dal vento. La scuola è un microcosmo, un piccolo mondo a sé stante dove la vita scorre su binari tranquilli; ogni giorno, tutto è programmato, stabilito, c’è poco spazio all’improvvisazione e all’imprevisto. E se un imprevisto dovesse accadere scattano immediatamente tutte le misure per fronteggiarlo, inquadrarlo e superarlo. Questa è la logica di un luogo dove sono presenti i bambini che debbono crescere sereni, guidati e soprattutto debbono amare il motivo per cui sono lì: la conoscenza, il sapere. Tutto è scoperta e meraviglia se sappiamo trasferire i contenuti delle discipline con un pizzico di curiosità e passione, a volte un nonnulla trasforma l’ora di lettura in palcoscenico teatrale, basta un cappello da strega, un leggìo e il gioco è fatto. Anche questo è stato un anno denso: italiano matematica inglese storia geografia, le prove di evacuazione, le zucche di Halloween, i cori per il Natale, i presepi e gli alberi; e poi storia geografia inglese matematica italiano, le prove di verifica intermedie, le maschere italiane, il mercatino dell’Unicef pro bambini di una qualche disgrazia accaduta nel mondo, la frutta a scuola, gli incontri con gli scrittori, gli incontri con le famiglie, il progetto motorio, il progetto musica e… suonano il tamburello pure i più terribili! E poi…Pasqua, colombe, pulcini, uova e ancora…italiano inglese matematica e i viaggi fuori dalla scuola alla scoperta del Mondo: Paestum Cuma, Calitri, Napoli, Benevento, il Quirinale, i musei le cattedrali,… e poi italiano matematica inglese storia geografia… Le prove Invalsi, le  verifiche finali, la recita di fine anno col Piave che mormorava ai 150 anni dell’Unità d’Italia, il saggio di musica, le gare al campo Coni, i premi, le coppe, le pagelle di fine anno, il tutto intercalato da torte di compleanni, dentini che cadono sui verbi, mal di pancia tattici ed epidemie di influenze, fratellini che nascono. Ogni tanto, in gennaio, molto di rado però, una nevicata ferma la giostra, ma per poco, poi tutto ricomincia come prima su binari sicuri senza scossoni. Intanto i bimbi crescono, le gambe si allungano e i grembiuli si accorciano. La scuola vuota, silenziosa, priva della sua colonna sonora: il vocìo dei bambini e qualche urlaccio di una maestra, fa un certo effetto. Ma ecco già i collaboratori, con stracci pennelli e secchi, a imbiancare tutte le aule per ripulire le pareti perché a settembre deve essere tutto lindo, il corpo docente già al lavoro per la nuova programmazione e le premesse per il prossimo anno. La scuola si ferma il trenta giugno e riparte il primo settembre, gli uffici non chiudono mai, il capo è al comando della nave già alle otto del mattino. Come potrebbe essere altrimenti? Una scuola con mille bambini, un centinaio di adulti tra docenti, amministrativi e collaboratori è una cittadella da governare con attenzione alle esigenze di ciascuno e al benessere di tutti. Le maestre non fanno nulla stanno col …sedere sulla sedia per cinque ore. Quelli che si esprimono con queste parole così ingiuste ed ineleganti vorrei portarli per cinque ore un solo giorno in un’aula della Primaria, con 23/27 alunni e… capirebbero. Capirebbero quanto sono impegnativi i bambini di oggi, quante problematiche anche nelle famiglie sane e normali, quante invece le famiglie scoppiate, dagli occhi dei bambini ti accorgi subito dei drammi che stanno vivendo e che portano nel loro banchetto: padri senza lavoro, separazioni, problemi di “disagio” talvolta anche dei grandi che oggi più che mai non vorrebbero essere grandi, ma eterni giovani perché così la televisione ci propone la vita. E i piccoli, ignari, soffrono, si agitano, sono inquieti ed esprimono il loro malessere anche “nell’inappetenza” verso quello che propone la Scuola. .E’ qui che vorrei far capire a taluni “critici” quanto è delicato il nostro lavoro: far amare il libro, le conoscenze, le Regole, laddove gli ostacoli si chiamano assenza di regole, invadenza della televisione, inquietudine o… mancanza di fiducia da parte di chi dovrebbe essere il nostro alleato primario.

Buona estate a tutti: a chi comprende i problemi della Scuola, a chi la ama e vi lavora con passione. Buona estate anche a chi lavora di piccone per distruggerla!

Tina Zirpoli

Docente scuola Primaria

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