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Colucci festeggia mezzo secolo d'arte

Sabato pomeriggio inaugurazione nella Dogana dei Grani della mostra antologica del noto studioso

Il maestro Galante Colucci ha allestito, nell’edificio della Dogana dei Grani di Atripalda, una mostra antologica di pittura e grafica dal titolo “Una vita per l’Arte”, con sue opere che coprono un arco di tempo dal 1954 al 2009.

Per potere esporre, le attività e le opere dell’artista hanno ricevuto l’approvazione del dottor Giuseppe Mollo e dalla dottoressa Paola Apuzza della Soprintendenza ai BSAE.

La mostra, patrocinata dallo stesso Ente culturale, dal Comune di Atripalda e dalla società locale “Operazione Village” ( Servizi –Animazione Turistica e Spettacolo), si avvale di un depliant con testo di Ugo Piscopo e ideazione grafica di Giusy Colucci, figlia dell’artista (lei stessa pittrice).

Colucci ha effettuato la scelta delle opere su un arco di 50 anni di intensa attività pittorica e grafica.

In questa antologica è possibile osservare rappresentazioni di paesaggi, nature morte e figure ma anche temi di natura ecologica e sociale del nostro tempo, in cui Colucci manifesta la sua immaginazione e una carica espressiva artistica.

Basta osservare opere come “Lo smog che ci uccide”, “Caos nella città”, “Distruzione dell’ambiente e dell’umanità”, “Vietnam”, “Gli orrori della guerra” per percepire il desiderio della pace.

Suggestivo è il dipinto “L’uomo sulla luna” e “Sotto i caschi” tema originale che gli artisti non trattano mai.

Impegno e ricerca espressivo – creativa sono i temi base di ogni sua opera.

Il maestro Colucci, nel realizzare le sue rappresentazioni, non si sofferma sui dettagli degli elementi e delle forme, ma segue il suo stato d’animo. Egli ritiene che l’artista deve creare qualcosa di personale e non ritrarre la realtà in modo fotografico.

Possiamo dire che le opere esposte vanno osservate attentamente per comprendere la sensibilità artistica e la personalità del Colucci, il quale non è solo studioso di storia locale, ma un uomo dotato di grandi capacità artistiche.

La Mostra sarà inaugurata sabato 5 dicembre alle ore 17.30 e sarà presente fino a sabato 19.

 

Brevi note biografiche

La formazione artistica di Galante Colucci comincia già prima di iscriversi all’Istituto d’Arte di Napoli, dove si diplomò. Infatti, seguì lezioni private di apprendimento di disegno presso lo studio dell’architetto Angelo Napolitano a Nola, per volere del padre che desiderava avviarlo al mestiere di decoratore – pittore di stanze e chiese.

All’Istituto d’Arte fu alunno del noto pittore – illustratore Francesco Galante e, nel campo dell’incisione (acquaforte, silografia), di Enzo Frascione. Al diploma seguì il corso di pittura all’Accademia di Belle arti di Napoli con i maestri Emilio Notte e Arnoldo Ciarrocchi, per la tecnica dell’incisione.

Durante tutto il suo percorso artistico ha partecipato a numerose mostre collettive e ha organizzato personali in varie città d’Italia, ricevendo premi e apprezzamenti da parte dei critici.

L’evoluzione artistica parte da uno stile impressionista ed espressionista per arrivare col tempo a quello di “Nuova Figurazione”.

Le sue opere pittoriche sono state eseguite in un equilibrio compositivo ed un marcato chiaroscuro delle forme. Nel corso degli anni è poi passato a tonalità di colore più tenui come blu, celeste e rosa.

Di grande rilevanza artistica sono le sue silografie e le linoleografie delle forme in bianco e nero.

Con queste opere l’artista è stato invitato ed ha partecipato a diverse biennali dell’incisione Contemporanea a Taranto, insieme ad artisti molto noti, come: Guttuso, Gentilini, Biason, Guzzi, Guidi, ecc.

Con alcune silografie ottenne il secondo premio alla Rassegna Internazionale “Brunellesco” di Arte a Firenze.

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