Gioia, emozioni e divertimento nel ricordo di Simone. Il trofeo è andato a Pacilio Nair, la coppa Cenerentola a Oliviero
Ed anche la finale del torneo di calcetto atripaldese si è mantenuta sullo stesso ritmo ed ha registrato un ottimo afflusso di pubblico attorno al campo del centro polisportivo di contrada Santissimo. Gremito di folla, domenica sera si sono scontrate le finaliste della coppa Cenerentola e dei gironi regolari in un parallelismo eccezionale poiché entrambe le gare si sono concluse con il medesimo punteggio di 5 a 3. Per la coppa Cenerentola, ambita quanto la tradizionale, si sono contrapposti Gli Amici di Simone ed Oliviero. La vittoria è andata a quest’ultima mentre nella finale tra Pacilio Nair e i giovanissimi di Sott’a Roana a spuntarla sono stati i primi. A premiarli, la stessa famiglia di Simone Casillo che, se da una parte ha donato il trofeo, dall’altra ha ricevuto in dono una maglia con il nome di Simone e le firme di tutti i componenti della squadra vincitrice. Grande commozione, poi, nel momento in cui Gli Amici di Simone hanno consegnato alla famiglia un quadro raffigurante il giovane, realizzato dalle mani di Carmine Tranchese.
Erano presenti alla premiazione il sindaco Paolo Spagnuolo, buona parte dell’amministrazione, il maresciallo dei carabinieri Sullutrone nonché Sabino Imparato, neo responsabile per la Provincia di Avellino del Calcio a 5 per la Figc che, con un entusiastico discorso ha espresso la volontà di creare ad Atripalda una realtà legata a questo sport.
Tra sudore e lacrime, insomma, c’è stato anche spazio per far festa: la serata si è conclusa con una fetta delle due torte per tutti i presenti offerte dalla pasticceria Cliquot e con un brindisi di spumante augurale per i prossimi anni: “è stato davvero un bellissimo torneo- ha commentato l’organizzatore Sergio Argenio- il migliore che si sia registrato negli ultimi anni, sia per partecipazione che per il clima creatosi. Tutti, infatti, hanno percepito il divertimento e la sportività dell’aria e sono molto soddisfatto di come sia andato. Soprattutto in virtù del fatto che si tratta di un memorial, di un torneo che ha come base l’affetto verso il ricordo di un giovane e la sua famiglia. Per questo motivo il torneo proseguirà sempre nella forma di uno “stracittadino”, cioè di una gara sostanzialmente riservata agli atripaldesi residenti o nativi i quali potranno avere massimo sei “esterni” nella squadra”.
Perché il memorial “Simone Casillo” è davvero un torneo di Atripalda e degli atripaldesi.