Il festival organizzato dall’associazione “A’ Potea” è giunto alla settima edizione: sul palco band provenienti da ogni parte d’Italia
Si rinnova, per il settimo anno consecutivo, l’appuntamento con “Segnali”, il festival musicale organizzato dall’associazione atripaldese ‘A Potea. La tre giorni, prevista per il 7, 8 e 9 settembre presso la villa comunale della cittadina del Sabato, vedrà l’avvicendarsi sul palco di gruppi musicali irpini e provenienti da ogni parte d’Italia. Oltre ai “Maybe i’m…”, “Bad Love Experience”, “BaraBonziBonziBò”, “Rifugio Zena” e “Fast Animals and Slow Kids”, c’è grande attesa per la performance dei “24 Grana”, band seguita e apprezzata in tutto lo Stivale.
Particolarmente soddisfatto dell’iniziativa il membro dell’associazione “’A Potea” e uno degli organizzatori del festival Marco Monetta, il quale ha cercato di spiegare i motivi che hanno spinto il gruppo a rinnovare l’apprezzato evento musicale: “In un periodo di crisi generalizzata – ha spiegato – volevamo dare la possibilità ai giovani di divertirsi e di dimenticare i problemi almeno per tre giorni”.
Una spiegazione anche per il nome della rassegna: “Quelli che noi vogliamo dare sono proprio dei segnali, dimostrare che il cuore del nostro territorio pulsa ancora, che non siamo ancora morti. Stesso dicasi per la location a cui noi giovani de ‘A Potea vogliamo ridar vita. Secondo noi, infatti, la villa comunale di Atripalda rappresenta una delle strutture più belle che insistono sul territorio provinciale ma, purtroppo, non viene valorizzata e curata come dovrebbe. “Segnali” ci dà l’opportunità di renderla protagonista per tre sere, insieme ai chi parteciperà come pubblico e in qualità di artista”.
E proprio sulla musica, Monetta si sofferma ricordando che l’alto livello dello spettacolo proposto rappresenta uno dei must della manifestazione: “La nostra associazione, anche in questa edizione, ha puntato tutto sulla ricercatezza musicale. Del resto, “Segnali” chiude l’estate musicale irpina ed era giusto che proponessimo un cartellone di assoluta qualità”. Ricercatezza musicale, dunque, anche se i giovani de ‘A Potea non nascono di aver dovuto fare grandi sacrifici per organizzare l’evento per il settimo anno consecutivo: “Storicamente – chiude Monetta – abbiamo sempre proposto una tre giorni all’insegna della buona musica, ma quest’anno, più di altri, non è stato assolutamente facile. La voglia di creare una valvola di sfogo per i giovani atripaldesi è stata, però, più forte delle difficoltà”.