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Alfonso Limone ha lasciato la Chiesa e si è sposato

Dopo aver ottenuto la dispensa papale, l’ex sacerdote si è unito in matrimonio civile sabato scorso in un paese alle porte di Roma

Alfonso Limone

Don Alfonso Limone, dopo 22 anni di vita consacrata alla Chiesa, ha lasciato il ministero sacerdotale e si è unito in matrimonio. La cerimonia civile, in forma strettamente privata, è avvenuta sabato scorso in un paesino alle porte di Roma. Proprio l’anno scorso, nel mese di luglio, Alfonso Limone ha festeggiato ad Atripalda, nella chiesa di Sant’Ippolisto, sia il 50° compleanno che il 25° anno di vocazione, con una celebrazione eucaristica che ha richiamato molti fedeli e conoscenti, conclusasi in convivialità nel chiostro del monastero delle Suore della Purità. Per l’occasione arrivarono ad Atripalda anche molti confratelli dell’ordine dei Vocazionisti, la congregazione religiosa fondata nel 1920 da padre Giustino, di cui il prelato ricopriva attualmente l’incarico di Vicario generale a Roma.

La notizia che l’ex sacerdote stesse svestendo l’abito talare è cominciata a circolare in città un paio di mesi fa, fra lo stupore di quanti non erano a conoscenza dell’ultimo tratto del percorso di Alfonso Limone. E, tuttavia, pur essendo il ministero sacerdotale un ministero pubblico, in città ha prevalso il riserbo rispetto ad una scelta che appariva travagliata, delicata e intima nonostante la notorietà del personaggio. Oggi, invece, di fronte ad un evento, quello del matrimonio, che rappresenta inequivocabilmente la fine di un ciclo e l’inizio di un altro, nella comunità i sentimenti di meraviglia e partecipazione si sovrappongono. L’ex sacerdote ha condiviso la sua decisione, oltre che con la famiglia, anche con i principali riferimenti spirituali cittadini.

Chi lo conosce bene lo descrive come una persona carismatica, dinamica e determinata, caratteristiche che ne hanno fortemente contrassegnato l’impegno cristiano, sia in Italia che in Africa dove ha svolto opera di missionario, a contatto con la fame, la desolazione e le malattie, fino a quando, proprio per motivi di salute, è stato costretto a rientrare in patria. Sentendo crescere la fede cristiana, Alfonso Limone ha lasciato Atripalda nel 1985 ed un impiego sicuro all’Ufficio tecnico comunale dove era stato assunto come geometra subito dopo il terremoto per unirsi alla comunità dei Vocazionisti. Negli ultimi 25 anni, però, il legame con la città, la famiglia e gli amici è rimasto saldo e profondo, al punto da divenire riferimento spirituale anche per i giovani che incontravano don Alfonso Limone nelle sue periodiche visite restando catturati dal suo carisma, dalla sua esperienza e, soprattutto, dai suoi sguardi pieni di affetto.

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