Martedì, 16 Lug 24

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I presepi artigianali di Oreste Iarrobino in vetrina

Le sue creazioni si ispirano ai paesi cancellati dal terremoto del 1980

Durante la tre giorni di “Giullarte” ha avuto un grande successo con i suoi presepi in bella mostra, circa una decina, mentre altri erano in laboratorio per gli ultimi ritocchi. Da qualche mese, Oreste Iarrobino è in pensione e può dedicarsi a tempo pieno alla sua grande passione, quella per l’artigianato artistico presepiale. Un’attività che coltiva da circa quaranta anni, anche se la tecnica si è affinata negli ultimi tempi, con l’utilizzo di materiale per l’edilizia e nuovi collanti che insieme al legno, pietre, gesso, cemento e stucchi servono per la realizzazione di vere e proprie opere d’arte. I suoi presepi nascono dall’esperienza di tanti anni di duro lavoro, ma sono frutto anche di tanto estro, manualità e ricerca per quei particolari che devono caratterizzare e rendere preziosa ogni opera.

Per la realizzazione del nuovo presepe, Oreste si reca nei paesini cosiddetti “fantasma”, quelli che dopo il terremoto dell’80 sono stati abbandonati e che ora sono la fonte della sua ispirazione. Tra vicoli e chiesette, case diroccate di quei borghi aggrappati alla montagna c’è l’artigiano che, con la macchina fotografica, cerca angoli suggestivi da riproporre animati con i personaggi principali dei presepi e tanti pastori. Per l’autore è lo scopo principale delle sue opere: «Cerco di far rivivere paesi che sono stati cancellati dalla nostra memoria, i nostri giovani devono sapere che i paesaggi presepiali esistono davvero, ci sono dei paesini che sono dei presepi bellissimi, paesi che possono rivivere. Nei presepi elaborati da me si vedono scorci di paesi che ho visitato, con le loro chiese, i loro campanili, le vasche con l’acqua, le piccole piazze con i piccoli negozi, le case tutte storte con i tetti curvi e piegati dal tempo. Non ci sono meccanismi che muovono i personaggi o l’acqua che scorre, ma solo luci bianche che vengono inserite solo nei punti più suggestivi. Per me il presepe deve restare in casa tutto l’anno, sia che esso sia ammirato come forma artistica, sia come culto religioso, perché ogni presepe reca un messaggio di pace».

I presepi di Oreste da settembre hanno preso altre strade, Torino, Udine, Milano, Cuneo, Avellino e tanti altri sono stati acquistati da atripaldesi che li hanno ammirati durante la mostra. Alcuni sono presenti in molte vetrine di negozi di Atripalda, Profumeria Lucia, Gioielleria Bakarà, Libreria Di Paolo, Tabaccheria Capossela, ma anche ad Avellino sul Corso Vittorio Emanuele e nella Galleria Ciardiello. Opere che da sole arricchiscono le vetrine, per la gioia dei bambini che si fermano ad ammirare e vivere l’atmosfera del Natale. L’artista è già stato contattato da alcune città per organizzare mostre con i suoi presepi, che presto saranno esposti anche in rassegne nazionali.

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