Lettera aperta del Nunzio apostolico a sostegno della protesta per lo “scippo” della Civita
Ho appreso con vivo interesse che tutta la cittadinanza di Atripalda si appresta a far sentire la sua voce in difesa del patrimonio archeologico dell'antica “Abellinum”.
Mi associo volentieri all'iniziativa e plaudo alla coraggiosa presa di posizione del Sindaco e della civica amministrazione in difesa del diritto di una intera comunità che, riappropriandosi quel terreno, sente il forte vincolo con un luogo sacro alla memoria degli avi e fonte di certezza di una identità etnica, storica e religiosa.
Vorrei fa presente che esistono stretti legami tra le rovine di Abellinum e lo Specus Martyrum della chiesa madre; tra le nostre tradizioni civili di antico popolo italico e le nostre origini cristiane.
I nostri martiri erano tutti cittadini di Abellinum e fu in quella città che Sant'Ippolisto fondò la prima comunità cristiana e avviò l'evangelizzazione dell'Irpinia.
Sarebbe una grave iattura e vergogna per l'Irpinia tutta se tanto patrimonio di civiltà, di storia e di fede andasse perduto.
Ne soffrirebbe la stessa città capoluogo e non solo il comune di Atripalda, perché gli verrebbe meno un valido motivo per alimentare il turismo ed avviare proficue iniziative di sviluppo in tal senso.
Ritengo pertanto di grande rilievo che le stesse autorità provinciali e regionali facciano sentire la loro voce.
Auguro successo a questa iniziativa e alle altre che a tale scopo saranno messe in opera, fiducioso che con la benedizione di Dio possa essere riconosciuto il valore, l'importanza e la salvaguardia di questa piccola, ma importante particella, del grande patrimonio storico e culturale della nostra Italia.
Luigi Barbarito