Si rinnova la suggestiva tradizione decennale attraverso un evento organizzato dalla Pro Loco
Una tradizione che si rinnova nel tempo. Anche quest’anno, come ogni Venerdì Santo, sarà organizzata e inscenata la Via Crucis, giunta alla XVII edizione. La rievocazione storico-religiosa della passione di Cristo, realizzata grazie al duro lavoro e all’impegno della Pro Loco di Atripalda, darà vita il 29 marzo prossimo ad una delle manifestazioni più sentite dagli Atripaldesi. L’evento sarà un momento di raccoglimento e meditazione legati al mistero della Passione del Cristo. Le suggestioni create dall’ambientazione, l’illuminazione, i brani di musica sacra e classica intervallati da letture sacre tratte dal testo “Quid est veritas?” di Matteo Claudio Zarrella e lo spirito di collaborazione, renderanno possibile il ripetersi della suggestiva Via Crucis di Atripalda che porta i fedeli e chi vi partecipa a riscoprire il valore della meditazione, della ricerca e del folklore locale. La manifestazione partirà alle 20 e quest’anno, per la prima volta, la piazzetta adiacente piazza Garibaldi sarà teatro della scena dell’Ultima Cena. Sul Sagrato della Chiesa di S. Ippolisto M. il Clan H, l’atripaldese Pellegrino Giovino, come da antica tradizione familiare nel ruolo di Gesù Cristo e il padre, Enrico, nei panni del Cireneo, metteranno in scena il processo intentato dal Sinedrio ebraico a Gesù Cristo. La processione, con i soldati romani e i popolani in costume d’epoca, si snoderà lungo le vie del centro storico fino ad arrivare alla ripida salita che porta alla collina di San Pasquale. Qui la tragedia ha il suo epilogo con l’emozionante crocifissione del Cristo accanto ai due ladroni ed infine la solenne deposizione del Nostro Redentore. La manifestazione è aperta a tutti e la Pro Loco fa sapere che chiunque voglia partecipare alla manifestazione può presentarsi presso la sede in via Roma, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20 e il sabato dalle 9 alle 13 per dare la propria adesione. La Pro Loco, per l’occasione, ringrazia l’imprenditore milanese Enzo Angiuoni per aver donato pregiata stoffa per realizzare nuovi costumi e la stilista Simonetta Ricciarelli che si è occupata di confezionarli.