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Nuova chiesa del Carmine, progetto da rifare

Ad un anno dalla posa in opera della prima pietra si scopre che la CEI non ha i fondi e che si sta pensando di ridimensionare l'intervento

25 aprile 2012: posa in opera della prima pietra

Visto da fuori, quello che dal 25 aprile dello scorso anno doveva essere un cantiere affollato e caotico, ha tutta l’aria di un’altra scommessa persa. La costruzione  del nuovo complesso parrocchiale “Santa Maria del Carmelo” in via De Curtis (ex c.da Spagnola) è rimasta solo sulla carta, una carta molto costosa visto che gli unici ad aver visto i soldi sarebbero stati i progettisti romani. L’anno scorso di questi tempi la Curia, insieme ai rappresentati della CEI, organizzarono la celebrazione della posa della prima pietra sull’onda dell’entusiasmo e sulla consapevolezza che la maggior parte del lavoro fosse stato già fatto a monte. E, invece, di tutti i progetti finanziati con i fondi dell’8permille solo quelli del ’98, del ’99 e 2000 sono stati terminati o sono in via di esecuzione. Tutti gli altri sono rimasti solo in vetrina. Tra l’altro, dei 3 milioni di euro previsti per la spesa, il 25% era a carico dei fedeli. S.E. Francesco Marino Vescovo di Avellino ed il parroco don Ranieri Picone si recherano a Roma nei prossimi giorni per chiedere almeno una revisione del progetto e ridurre notevolmente i costi, con la speranza che prima o poi l’opera possa partire. La nuova linea di Papa Francesco impone austerità e tutti i progetti devono essere rivisti per contenere all’osso opere e arredamenti. Dai tre milioni di euro si punta a scendere alla metà, anche per contenere la quota spettante ai fedeli atripaldesi. E a farsi carico, eventualmente, del costo di ri-progettazione dovrà essere la Conferenza Episcopale Italiana. Don Ranieri Picone, naturalmente, è consapevole che la realizzazione della chiesa è una specie di miraggio e che in un periodo come quello che stiamo attraversando è inimmaginabile recuperare dalle offerte così tanti soldi per realizzare un luogo di culto in una piccola città e, dunque, spera che quantomeno si riuscirà a salvare il salvabile contendendo notevolmente i costi. Il parroco è dell’idea che il nuovo centro dovrà essere molto sobrio e spartano, in linea con i tempi attuali e non con quelli di 10 anni fa, quando si pensò di realizzarlo, epoca in cui i finanziamenti cadevano come la pioggia.

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Commenti  

 
#5 Bosco 2013-05-09 10:44
Condivido pienamente i commenti di coloro che mi hanno preceduto. Questa chiesa è inutile! Chissà cosa penserebbe Papa Francesco se venisse a sapere come si vogliono buttare i soldi. Poi si pubblicizza l'8 per mille per assistere i bisognosi.
 
 
#4 Roberto 2013-05-07 13:07
SIgnor G. abbiamo già due Chiese, anzi tre di cui una è stata quasi cancellata e messa in disparte solo perchè ci sono i Frati, mi riferisco del Convento San Giovanni Battista su a rampa San Pasquale. Non è meglio rivalutare il Convento ? Purtroppo questi pensano solo a MAGNA'.
 
 
#3 Il signor G 2013-05-06 21:55
C'è qualcuno (a cominciare dai preti) che possa obiettivamente riconoscere che nella nostra città non serve un'altra chiesa?
 
 
#2 Roberto 2013-05-06 21:11
cambiamento ha ragione, dove sono i parroci? gli oratori? Quando si viene in chiesa solo offerte di qua e di la.
Battezzi offerte almeno 100 euro, insomma è un tariffario o un'offerta a piacere????
 
 
#1 cambiamento 2013-05-06 17:06
caro don ranieri non serve un'altra chiesa ....serve un comportamento DIVERSO da quello che praticate....GI USTAMENTE come ha detto il PAPA FRANCESCO....us cite dalle chiese,avvicina tevi ai giovani non curatevi solo del vostro orticello,la gente ha bisogno di VOI, pensate alle persone solo per le OFFERTE ....bastaaa