Il coordinatore del Comitato festa San Sabino, a luci spente, risponde alle critiche sollevate nelle scorse settimane e annuncia che non si dimetterà prima del 9 febbraio
Ho atteso che ogni luce fosse spenta e il sipario della festa fosse abbassato per rispondere e dirimere definitivamente le ombre sulla festività del Santo Patrono, pubblicate su giornali locali e su siti on-line durante i festeggiamenti di quest’anno.
Ormai è diventato usuale scrivere lettere, rilasciare dichiarazioni o commentare in negativo l’organizzazione di questi festeggiamenti, nei giorni clou della ricorrenza, tutto questo non fa che portare decremento di volontà ai componenti del Comitato e a chi, maggiormente, in prima persona cura l’organizzazione dei festeggiamenti per l’intero anno solare. Critiche sterili che provengono sempre dagli stessi luoghi comuni della nostra Città, e che continuano a cozzare sugli stessi punti dubbiosi e organizzativi, a cui ho già risposto personalmente lo scorso anno.
Questa volta chi si fa cronista e portavoce di questi commenti di piazza si presenta dietro un vessillo politico, un’identificazione secondo me non idonea al “momento dell’intervista”, un altro “Atripaldese Doc” che sa bene come si gestisce l’organizzazione di una festa in quanto, prima del mio avvento, membri della sua famiglia ne ha fatto parte. Sicuramente, non avrà letto i chiarimenti sull’organizzazione della festività, rilasciati lo scorso anno dal sottoscritto al settimanale locale il Sabato e al sito on-line di Atripalda News a seguito delle critiche lanciate da un altro prode condottiero. Sarò sicuramente retorico nel continuo di questa missiva, in quanto dovrò ripetere in parte quello che ho già precisato lo scorso anno, cominciando a puntualizzare che i componenti dei Comitati Festa non sono personaggi di “Casta”, rappresentano per l’intera Comunità Atripaldese un punto di riferimento sia ecclesiastico che laico e portano avanti con il loro impegno e con la loro passione, il solco di fede, di storia e di tradizione lasciato dai nostri avi. Ognuno ne può far parte e né può uscire in qualsiasi momento senza sottoscrivere documenti o tessere. In tante occasioni domenicali, il parroco ha invitato giovani e Associazioni a far parte dei Comitati Festa della propria parrocchia per proseguire quello che i nostri avi ci hanno tramandato, ma senza ottenere nel tempo riscontri positivi. Ritengo, quindi, che è inutile polemizzare su questo argomento, anzi inviterei chi oggi si fa portavoce e ha dubbi sulla trasparenza dei componenti dei comitati ad entrare a far parte degli stessi per far svanire dalla propria mente, e da quella di altri, questi vaghi pensieri che si aggirano nei soliti luoghi comuni della Città durante l’organizzazione dei festeggiamenti.
Oggi, far par parte di un Comitato Festa, significa assumersi responsabilità e corresponsabilità di ogni tassello organizzativo e di ogni prestazione d’opera che viene svolta durante il programma dei festeggiamenti. Attualmente, tutti conosciamo il periodo particolare di crisi che sta vivendo la nostra Nazione, quindi i componenti del Comitato al dì la del loro impegno e della propria responsabilità non possono che delineare il programma dei festeggiamenti religiosi e civili compatibilmente con le disponibilità economiche che possono essere raggiunte attraverso le offerte volontarie e spontanee raccolte nei giorni precedenti alla festa. Certamente, oggi, come ben sa il “portavoce”, tra noi non ci sono più garanti che possono far fronte a spese più congrue di quella che investe il Comitato attualmente per l’organizzazione dei festeggiamenti in quanto “i veri Atripaldesi” come li definisce il parroco o hanno raggiunto la pace eterna o non possono più far fronte a quella offerta che una volta era di loro abitudine. Basta ricordare il passo più lungo della gamba di qualche Comitato festa locale che ancora oggi sta pagando le conseguenze. Noi, così come ci hanno insegnato i nostri predecessori, non possiamo che “misurarci” e contenerci nelle nostre possibilità e, quindi, non possiamo che chiedere come sempre all’intera Comunità Atripaldese sostegno, collaborazione e partecipazione e ringraziarla doverosamente in quanto come ho sempre evidenziato, i preparativi e l’organizzazione del programma religioso combinato con quello civile necessitano non solo di una buona capacità organizzativa, ma anche di sostegno, comprensione e partecipazione dell’intera Comunità, elementi atti a dimostrare sempre amore, fede e devozione verso il Santo Patrono. La ricchezza del programma dei festeggiamenti si attua con la collaborazione di Associazioni, circoli sportivi culturali e ricreativi della Città, oggi del tutto statici per la crisi economica che incombe sul Paese, i quali dovrebbero farsi garanti sulle loro organizzazioni e non scrollarsi da ogni responsabilità organizzativa nel momento clou dei loro eventi, oggi ogni evento ha bisogno di autorizzazione e di complementi d’arredo, di cui il Comitato non può farsi carico. Il cartellone dei festeggiamenti non si stila per riempire il manifesto, ma si stampa con contenuti e qualità, due elementi che si ottengono grazie alla collaborazione di tutti: parti integranti che caratterizzano sicuramente la riuscita ed il buon esito della festa, per non farla diventare “stantia” così come definita dal portavoce del momento. In questo momento particolare, inoltre, non è costruttivo demoralizzare i componenti dei Comitati festa nell’organizzazione di festeggiamenti, perché dobbiamo riconoscere l’economia che gira attorno ad una festività, ma anche perché la festa nasce nel popolo, dal popolo e per il popolo ed è un luogo di aggregazione e di ritrovo, e all’interno di essa un saluto, un sorriso e un augurio non sono come oggi avviene un sorriso un augurio di circostanza ed è per questo che il momento festivo è da sostenere, valorizzare e rafforzare nel tempo in quanto invenzione sociale con forti valenze morali oltre che culturali ed umane.
Nei miei quattro anni di coordinamento certamente non sono stato inerte e stantio, chi ha collaborato con me sa a quante porte abbiamo bussato per attingere contributi, senza averne riscontri e risposte. Oggi il Comitato ha un conto bancario dove tutti i movimenti si posso verificare in qualsiasi momento, chi ha voglia di visionare i conti della festa basta recarsi dal Parroco o dal Sottoscritto. Ho cercato insieme ai miei collaboratori di valorizzare per due anni la festività del 9 febbraio con momenti di aggregazione, ma per due anni consecutivi siamo stati sfortunati, vuoi per la grande nevicata, vuoi per la disgrazia del caro amico Pasquale che ha lasciato attonita l’intera Città. Ho cercato di valorizzare la storia, la fede e le tradizioni della mia Città creando il sito internet www.comitatofestasansabino.it, oggi unico sito dei Comitati festa di Atripalda, l’ abbiamo creato per valorizzare i tesori che ci circondano e che per tanti anni sono rimasti chiusi in cassetti, per far conoscere agli altri quella fede e quelle tradizioni che da secoli si tramandano in noi verso il Santo Patrono. E’ servito per lanciare un messaggio ai nostri concittadini emigrati nel mondo, i quali grazie a questa connessione si sentiranno vicini e partecipi ai festeggiamenti che questa Città organizza ogni anno in onore del suo protettore. Oggi quel sito è una realtà, basta osservare le visite giornaliere. Ho valorizzato la cerimonia del defilè nella quale l’Amministrazione Comunale onora il Santo unendo all’omaggio floreale, la consegna delle chiavi della Città da parte del Sindaco, una cerimonia usuale nelle grandi Città e che non era mai avvenuta ad Atripalda, che è piaciuta alla gente. Lo scorso anno, ho preso contatti con la Rai per la messa in diretta su Rai Uno delle ore 11,00 in occasione della festività del Santo Patrono del 16 settembre, che cadeva di Domenica. Sono stato fermato perché giustamente il parroco ha ritenuto di rimandare questo evento, in quanto i lavori di pitturazione non erano ancora conclusi. Intanto qualcuno ha anticipato la mia idea. Ho finalmente trovato un sito idoneo per i fuochi pirotecnici, ho riportato quest’anno le bancarelle in Piazza Umberto I e ho rilanciato il carro floreale che mancava da otto anni e che fa parte della storia della Città.
Ho riflettuto molto in questi giorni, ho avuto vari incontri con il Parroco Don Enzo De Stefano e con il Comitato, dove si è deciso che il Comitato rimarrà in carica fino al 9 febbraio, ma chiunque voglia far parte le porte sono aperte a tutti.
I miei ringraziamenti vanno all’intera Comunità Atripaldese che mi ha sostenuto, agli amici del Comitato, al Vescovo Mons. Francesco Marino, al parroco Don Enzo De Stefano, alla Confraternita dell’Immacolata Concezione di Avellino nella persona di Gianluca Davidde, di vero cuore ai dirigenti e ai dipendenti Comunali della Città di Atripalda, al Sindaco Avv. Paolo Spagnuolo e all’attuale Amministrazione Comunale, al Comandante della Stazione Carabinieri di Atripalda Mar.llo Costantino Cucciniello, al Comando di Polizia Municipale al Comandante Ten. Domenico Giannetta, ai volontari della Misericordia di Atripalda e del Gruppo di Protezione Civile Comunale, alla Pro-Loco Atripaldese, alla Ditta “La Ginestra” di Atripalda nella persona di Panfilo Ginestra e di Carmela per aver offerto l’allestimento del carro, alla Ditta “Sandrino Russo” nelle persone di Franca Russo e Agostino Fasulo per aver dato la disponibilità della porta fiori, alla Ditta Italnolo nella persona di Vincenzo, ai fotografi Antonio Cucciniello, Sabino Battista e Antonio Moleta per i loro Scatti D’Arte e ai miei familiari che mi hanno sostenuto nei momenti difficili, nei quali ho trovato in tutti collaborazione, cordialità, professionalità, disponibilità e competenza, cinque elementi di connubio che mi hanno aiutato a continuare a vivere il cammino di fede e di storia della nostra Città.
Colgo l’occasione per comunicare a tutti che a partire dal 26 ottobre sul sito del Comitato potranno essere visionate le foto e i filmati della festività di quest’anno.
Questa Missiva, non avrà repliche, ringrazio la redazione di questo giornale per la disponibilità accordatami e, distintamente, saluto.
Il Coordinatore Pro-tempore
Giovanni D’Agostino
Commenti
CHISSA' PERCHE'........ .COMPLIMENTI SEI GRANDE ...IL TOPO SI SENTE GIA' IN TRAPPOLA