In città c’è una nuova associazione culturale, nata per stimolare il presente attraverso il recupero del passato. A gennaio il presepe vivente
È nata una nuova associazione culturale in città. Si è costituita da poco l’Adelpa “Amici DEL Presepe di Atripalda”; il suo obiettivo è la valorizzazione delle tradizioni antiche all’interno della comunità. Grazie all’impegno dei soci fondatori sarà possibile riscoprire le vecchie usanze andate in disuso; inoltre, una delle priorità sarà la salvaguardia dell’arte del Presepe per testimoniare la fede con l’arte.
Per far ciò l’associazione Adelpacercherà di ampliare la conoscenza della cultura presepiale tramite il contatto con le altre associazioni presenti in città, con gli enti e con le persone. Ed è già stato fissato un primo traguardo, in altre parole quello inerente alla realizzazione di una manifestazione annuale denominata “…e arrivarono i Re Magi”. L’Adelpa cercherà, quindi s’incaricherà di allestire il Presepe Vivente in occasione del periodo natalizio. Inoltre saranno organizzate altre manifestazioni durante l’anno: ad esempio, il 25 aprile si metterà in piedi una cerimonia a carattere socio culturale dedicata alla memoria storica nella ricorrenza della Liberazione e sarà denominata “…per non dimenticare”.
Un altro scopo fondamentale della neonata associazione culturale sarà quello di ritagliarsi uno spazio di prestigio all’interno della realtà artistica cittadina: sarà costantemente ricercato un contatto con tutti quelli che operano e lavorano nell’interesse del mantenimento della tradizione presepiale. Il 28 ottobre i soci fondatori hanno siglato l’Atto Costitutivo della nuova associazione atripaldese che certamente occuperà un posto di rilievo in città. Il presidente è Gerardo Iannaccone, il Vicepresidente Don Enzo De Stefano; il segretario è Salvatore Aquino, mentre il tesoriere è Carmela Di Paolo. Il consigliere è Antonio Cuccinello. Oreste Iarrobbino e Annarita Infante sono soci fondatori.
Il presidente Iannaccone ha esternato tutta la sua soddisfazione per la nascita dell’associazione ed ha già indicato alcuni progetti interessanti. «Mi sono fatto coinvolgere da Carmela Di Paolo e da Don Enzo perché mi sono reso conto che è una iniziativa bella e pulita, intorno alla quale gravitano circa cento persone. Sono convinto dell’importanza delle tradizioni locali per creare lo spirito di comunità e di identità. Per autofinanziarci organizzeremo eventi gastronomici: sabato 4 e domenica 5 gennaio ci sarà una maxi braciata di castagne mentre per il presepe vivente posso già confernare che anche quest’anno potremo contare sulle belle coreografie delle allieve della palestra Gymfit di Elena Capozzi. Un aiuto anche al commercio? Sono un imprenditore, molto attento a tutto ciò che si muove nel settore produttivo, ma preferisco limitarmi a dare eventualmente consigli e a non assumermi alcuna responsabilità. Vedo troppa approssimazione e mi dispiace perché di questo passo il commercio morirà».
Commenti
Aggiungo solo che fare il presepe vivente ad Atripalda, senza un centro storico, senza tradizioni, semplicemente perchè viene fatto in altre realtà, è una cosa priva di senso. Ma siccome lo fa don Enzo e qualche suo sodale discepolo, nessuno si prende la briga di far notare che, come direbbe Fantozzi, "è una [...] pazzesca". Fare addirittura l'associazione per questa 'nzalata, ci dice che siamo veramente alla frutta.
Non si dimentichi le iniziative prese per le festività natalizie dell'anno scorso, è stato un Natale più sentito grazie all'attrazione in Piazza Umberto I.
E sa chi è stato ?
Il Signor Gerardo Iannaccone.
Il problema è uno, tutti siete bravi a parlare ma i FATTI ?
Quindi se c'è qualche persona che vuol fare qualcosa per Atripalda fatelo lavorare in tranquillità e solo dopo si giudicherà.
Bravi.
Queste persone si stanno adoperando già da mesi,ognuno con la propria mansione e con risorse personali per la realizzazione di questo evento e di altri futuri.
Alla luce di questo credo che l'amministrazio ne comunale centri ben poco con questa associazione e non capisco il nesso da te espresso;poi mi chiedo : perchè non vedere di buon occhio un'associazione che si prodiga per la tutela e la riscoperta di tradizioni appartenenti alla nostra terra soprattutto in un momento in cui il nostro paese è privo di "comunità" e vive una situazione di disordine e sfiducia?
In fine per quanto riguarda i > credo che i soci di questa neonata associazione sarebbero ben contenti di ricevere dei suggerimenti in merito,magari sarebbe più utile associarsi invece di indignarsi. Ciao