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La Confraternita di Santa Monica sospende la distribuzione dei pacchi alimentari

Il programma europeo di aiuti agli indigenti ha subìto una drastica riduzione dei sussidi. La nota del priore Iannaccone

L'avviso affisso davanti all'ingresso della Confraternita

Il sostegno alimentare che alcune associazioni di volontariato danno alle famiglie meno abbienti sono poca cosa rispetto alle attuali esigenze delle persone che, colpite dalla crisi, fanno fatica a trovare un lavoro o a mantenere la propria famiglia. Eppure, dal primo gennaio 2014, andrà a decorrere la normativa Pead (Programma europeo di aiuti alimentari agli indigenti), che prevede una riduzione dei sussidi da parte della comunità europea nei confronti di queste associazioni.

Il programma di aiuto alimentare ai poveri con gravi necessità alimentari è attivo dal 1995 e la collaborazione tra enti caritativi e AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) ha contribuito allo sviluppo di un concreto sistema di distribuzione che ogni anno fornisce alimenti a più di tre milioni di poveri, di cui circa un milione e mezzo  assistiti dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus attraverso le strutture caritative ad essa convenzionate.

Per questi motivi la Confraternita di Santa Monica che distribuisce da alcuni anni pacchi alimentari a circa 300 indigenti ha sospeso la distribuzione da gennaio 2014.

Certo un pacco di pochi euro era poca cosa rispetto alle esigenze delle famiglie ma costituiva, comunque, un aiuto ed un atto di solidarietà completamente gratuito; un modo di testimoniare la vicinanza  alle situazioni di disagio di nostri concittadini in difficoltà che si concretizzava anche in un momento di incontro e di ascolto, importante per la formazione alla carità cristiana dei confratelli.

Durante le festività natalizie in Italia finiscono nella spazzatura più di 500mila tonnellate di cibo per un valore di 1,5 miliardi di euro, una media di circa 80 euro a famiglia.

Si spera che quest'anno, complice anche la crisi, si acquisti con maggiore parsimonia, sottraendo gli alimenti allo sprec, recuperando il senso religioso della festa. E se possibile mettendo  da parte qualcosa per chi è in difficoltà.

Il priore della CSM

Giovanni Iannaccone

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Commenti  

 
#1 G.A. 2013-12-09 22:12
Povere famiglie che ne hanno di bisogno