L’idea è nata nel gruppo “Si di Atripalda se…” e c’è già stata una prima riunione di redazione. Il prof. La Sala spiega cos’è e come si partecipa
Il romanzo di Atripalda sta prendendo forma. L’idea, nata sul web, nel gruppo “Sei di Atripalda se…”, sta cominciando a piacere. La scorsa settimana c’è già stata una prima riunione organizzativa, presso la sede della Pro Loco. Chi si sta facendo carico, in questa fase, di coordinare i “lavori” e, soprattutto, di spiegare cos’è il romanzo di Atripalda è il prof. Lello La Sala: «E’ il racconto dell’immaginario della nostra città all’interno di una storia. Una situazione narrativa transgenerazionale che, partendo da un evento, fa ritrovare i suoni, i sapori, le persone, i mestieri della nostra città. Che si tratta di Atripalda si capirà proprio dalle emozioni che trasmetterà perché il romanzo sarà privo di riferimenti a figure precise. Ancora è presto per fare previsioni, ma un po’ di materiale già c’è».
Nel gruppo sul web molti ne parlano, l’idea sta cominciando a circolare e molti hanno promesso di dare il proprio contributo: «Nei prossimi giorni esamineremo un primo canovaccio ed una prima modalità di lavoro - annuncia La Sala -, sulla quale tutti potranno dare il loro contribuito. Poi ci sarà una nuova iniziativa comune. Intanto chi ha ricordi interessanti o curiosi, emozioni da raccontare, a prescindere (per esempio i fuochi di San Sabino, un primo giorno di scuola negli anni '50, la refezione scolastica e le bestie al macello, un gesto di spontanea generosità, gli interni di un palazzo signorile, e la vita quotidiana nei bassi di capolatorre, ecc.) cominci a farlo: vanno bene poche righe o molte. Saranno i materiali che arricchiranno la storia».
Se il romanzo avrà solo una dimensione virtuale oppure sarà stampato e distribuito ancora non si sa, ma pare di capire che risultato e obiettivo vanno a braccetto: «L’obiettivo è quello di realizzare coralmente un testo gradevole. E se viene bene perché non farlo diventare materiale di lettura per le scuole? I contributi ed i suggerimenti arrivano e cominciano a delineare una storia. Mi ha promesso che ci darà una mano la scrittrice Emilia Bersabea Cirillo ed anche Goffredo Napoletano. Aspetto i consigli e le pagine di Antonella Silvestri ed inviterò personalmente Alfredo Bonazzi e Gabriele De Masi. Ma nessuno deve sentirsi escluso… - conclude La Sala - basta una parola, un ricordo, un’emozione…».