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Il Congresso eucaristico ha cambiato Atripalda

Grande partecipazione per un evento che grazie a don Enzo e don Ranieri ha chiamato la città ad un rinnovato percorso di fede. Domani pomeriggio la chiusura

Si respira un’aria nuova in Città, da quando il Congresso Eucaristico ha chiamato la comunità atripaldese a compiere un rinnovato percorso di fede.

Il cammino è iniziato domenica 4 Maggio e si concluderà domenica 11 con la presenza del Nunzio Apostolico in Italia S.E.Rev.ma Mons. Adriano Bernardini (a partire dalle ore 17:00 nella Chiesa del Carmine). Si sono avvicendati in questa settimana personaggi autorevoli del mondo cattolico, tra i quali Mons. Celso Morga Iruzubieta, segretario della Congregazione per il Clero alla Santa Sede, il quale ha visitato la cripta dei Santi Martiri della Chiesa Madre e nell’omelia ha ricordato a noi fedeli che Abellinum è stata la culla del Cristianesimo irpino e noi aggiungiamo che Atripalda è sorta proprio intorno a quel luogo sacro, mantenendo sempre vivo nei secoli lo spirito religioso attraverso un’ incessante opera di evangelizzazione praticata non solo dalle Parrocchie ma anche dai Conventi presenti sul territorio. E infatti numerosi e motivati sono accorsi i fedeli all’invito di Don Enzo, di Don Ranieri e del Vescovo S.E. Mons. Francesco Marino, ai quali va riconosciuto il merito di aver interpretato il bisogno diffuso tra la gente di non sentirsi sola in questo difficile momento ma di poter contare sulla misericordia di Dio e sulla carità cristiana.

Finalmente una grande partecipazione popolare: le due comunità parrocchiali si danno appuntamento ai vari riti liturgici e inevitabilmente riflettono attraverso i richiami alle encicliche e ai Padri della Chiesa, sul loro stile di vita e sui valori e disvalori che caratterizzano la società attuale.

L’impegno è stato notevole, se si pensa al coinvolgimento delle Scuole, delle Associazioni e delle Famiglie; e tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione di numerosi volontari. Si è fatto ricorso a vari registri comunicativi per coinvolgere tutti: oltre alle funzioni sacre, alle visite e allo spazio dedicato alle Confessioni individuali, nella Chiesa Madre si è svolta la Sacra Rappresentazione “Passio Christi Passio Hominis” della Corale S. Ippolisto con l’orchestra AEDON e la Direzione Artistica del M° Simone Basso, mentre nella Chiesa di S. Maria del Carmine c’è stata l’ Adorazione Eucaristica continua.

Ad annunciare l’evento, ha contribuito la preghiera “Con Te oggi tutto cambia” recitata alla fine della Messa; a caratterizzarlo l’Inno: entrambi scritti dalla prof.ssa Cinzia Favorito con la collaborazione musicale del M° Basso. A suggellare l’autorevolezza dell’antica e forte religiosità della nostra terra ha contribuito la Mostra allestita nella chiesa di S.Maria delle Grazie, rievocativa dei due Congressi Eucaristici precedenti, del 1930 e del 1964: foto, antichi ostensorii e due Palii impreziositi da ricami - quello di S.Sabino risale alla seconda metà dell’800 - rappresentano bene il legame, da sempre forte, dei Parroci con la comunità ma anche la ricchezza e la bellezza dei manufatti artigianali.

Ai giovani, agli ammalati , agli anziani è stata dedicata un’attenzione particolare, perché spesso si ritrovano da soli, in balia di depressioni pericolose. La comunità atripaldese si è sempre distinta per lo spirito di accoglienza nei confronti dei “forestieri” e dei più deboli: basti pensare alle tante Associazioni di Volontariato che agiscono nel nostro territorio e che non lasciano nella disperazione chi è in difficoltà. «Dopo 50 anni riscopriamo insieme le radici di appartenenza a Cristo»: questo l’augurio di Don Enzo e di Don Ranieri che ci sentiamo di condividere.

Lina Napoletano

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Commenti  

 
#7 genoveffa 2014-05-14 11:02
Caro Enrico, apprezzo molto la tua manifestazione di fede, ma io non credo che solo la preghiera possa esaurire il contributo per creare cittadini e società migliori.
Il guaio è che sto notando che tutti quelli che si battono il petto, o che aprono le braccia al cielo invocando il signore, poi si rendono protagonisti, nella vita quotidiana, di comportamenti censurabili e discutibili. Non mi appassiona la polemica, mi limito a dire che sono gli stessi che picchiano i figli, che tradiscono le mogli o i mariti, che gettano le carte a terra nella nostra città, che parcheggiano in divieto o occupando le rampe dei marciapiedi. Sono loro (e magari tu stesso) che ci indicano la strada, loro che si comportano socialmente "una chiavica" ma che poi corrono a fare la processione. Del resto il livello di attenzione per la nostra città parla da solo e questi comportamenti sono il frutto della nostra inciviltà. Ma poi preghiamo e ci salviamo l'anima
 
 
#6 ciao 2014-05-13 18:42
secondo me è vero che atripalda non è cambiata col congresso. ci sta tanta gente che continua ancora a boicottare il bene e i valori cattolici, sia a piccola scala, come nel caso di atripalda specificamente, che a grande scala.
fate i bravi, cari atripaldesi, facciamo meno chiacchiere, apriamo gli occhi e rimbocchiamoci le maniche!
 
 
#5 errico 2014-05-13 15:42
Cara Genoveffa, se ognuno dicesse una mezza preghiera alla mattina e l'altra alla sera per la propria città, metterei la mano sul fuoco: Atripalda cambierebbe immediatamente. Questo naturalmente non succede, perché se già solo il 20% della popolazione atripaldese frequenta abitualmente la messa e di questo 20% il 2% solamente si comporta come il sale della terra e la luce del mondo, con altri che assumono comportamenti cristianamente criticabili (di questo te ne do atto), siamo a livelli insufficienti.
Messa da parte questa riflessione, rimane tuttavia sempre inutile questa sottile e stupida satira contro la preghiera e contro la Chiesa: sta di fatto che tantissime realtà hic et nunc, in Italia, il mio e il tuo paese, sono aiutate in maniera diretta esclusivamente dalle diocesi o dalle parrocchie, al sud a livello sociale, mentre nel nord italia (ti consiglierei una miriade di articoli giornalistici che testimoniano quello che dico, ma purtroppo non c'è spazio), dove la forza lavoro ha solo ora cominciato a percepire la crisi, proprio a livello economico (cioè cacciano i soldi, detto terra terra).
Se qua nel sud, quindi ad Atripalda, a stento possiamo vivere di settore terziario, chiudono industrie una dopo l'altra e per i motivi più elementari, ogni tanto esce una terra dei fuochi che rivela la pericolosità dei nostri terreni, i giovani escono tutti diplomati e laureati e quindi non c'è più nemmeno settore secondario, lo stato è totalmente assente sia a livello politico (poiché manca, e questo lo sai benissimo, un governo serio che faccia politica di welfare o riforme economiche, poiché ci accontentiamo di quelle --- mi autocensuro --- che fa Renzi, che ha fatto Berlusconi, che farà Grillo ecc...) sia a livello amministrativo (con il comune di Atripalda che ha speso centinaia di euro per Giullarte e non è stato in grado di bandire dei concorsi o di creare posti di lavoro a tempo indeterminato nel settore, ad esempio, turistico), dove è un unicum con la mafia, tu mi devi spiegare: COSA PUO' FARE LA CHIESA ISTITUZIONE O LA CHIESA POPOLO, AL DI LA DELLA PREGHIERA, PER RISOLLEVARE LA SITUAZIONE?
 
 
#4 genoveffa 2014-05-12 14:27
dice il direttore: "....si è offerta di aiutare chi ha bisogno"
bene, e come ha fatto? ma soprattutto, cosa ha fatto?
ahhh, ha offerto la preghiera. Ok. Bene.
Meno male.
Adesso si che è cambiata Atripalda, sulla spinta delle persone che sono andate a pregare. Poi, usciti dalla chiesa, ognuno è tornato ad essere quel cittadino mediocre che è sempre stato.
Però, in questa settimana, ha pregato!
 
 
#3 ciao 2014-05-12 13:49
nessuno offre possibilità salvifiche a qualcuno. piuttosto la questione è più concreta di quanto si pensi. un dato di fatto è che la critica alla chiesa viene sempre dal vecchio che dalla montagna cerca di individuare un punto a valle, piuttosto che da quello che questo punto ce l'ha ad un metro. chi vuole capire, capisca!
 
 
#2 genoveffa 2014-05-12 09:53
Il dibattito sul congresso eucaristico è piuttosto inquietante. Gli ultrà della chiesa sono molto sensibili (perchè anche il cattolicesimo ha i suoi integralisti) ed hanno subito offerto analisi e prospettive salvifiche. Tra coloro che restano indifferenti, tra cui mi ci metto anch'io, continuano a farsi largo i dubbi sul senso di queste iniziative e, più in generale, della "militanza" religiosa. Il titolo dell'articolo "il Congresso Eucaristico ha cambiato Atripalda" è ridondante e falso, perchè sulle tante cose da cambiare, non porta nessun cambiamento. Sulle coscienze, sui comportamenti, sulle azioni quotidiane: nulla! Basterebbe un congresso religioso per cambiare Atripalda, ne proporrei uno al mese. Ma purtroppo, è servito per fare un pò di rumore e poco altro.
***
NdD - A noi francamente è sembrato più di "un po' di rumore e poco altro". In momenti come quelli che stiamo vivendo, tali iniziative, che aggregano e invitano al raccoglimento, hanno quantomeno il merito di rinnovare la forza e la speranza. Anche aldilà della fede... Ed è in questo senso che Atripalda, in questi giorni, è cambiata perché è uscita dal proprio guscio e si è offerta di aiutare chi ne ha bisogno, anche solo con la preghiera.
 
 
#1 errico 2014-05-11 10:00
Vorrei ricordare (a chi commentava in qualche articolo precendente la necessità di non celebrare congressi eucaristici ma di pensare solo ed esclusivamente ai poveri, mediante idee e progetti non meglio definiti e poco propositivi), oltre al volontariato citato dalla prof.sa Napoletano, la presenza sul nostro territorio del Centro di ascolto "Emmaus", funzionale alle attività della caritas diocesana di Avellino, che si occupa di sostenere economicamente, per mezzo di prestiti gratuiti ricompensati da una rete di mutuo soccorso tra i vari beneficiari, ogni situazione familiare disagiata nella comunità di Atripalda e anche oltre.
Qual è il senso della carità cristiana se essa viene recisa dalla fede e dalla speranza, sapendo che esse provengono da Dio? Allora è necessario riscoprire "insieme le radici di appartenenza a Cristo" per poter parlare di collaborazione in favore della società, senza sparlottare e attaccare continuamente ogni minimo malcapitato, sapendo che chi non propone soluzioni concrete (non anonimi e generici "progettoni") è parte del problema.
Quanto alla partecipazione popolare, confermo personalmente, avendo visto la Chiesa di S. Ippolisto sempre colma in questi giorni, e di questo ringrazio infinitamente Dio: spero solo che non sia stata una semplice "panza e presenza", ma quantomeno una adesione consapevole.