Secondo e ultimo appuntamento con la rappresentazione scenica della natività. L’Amministrazione prima investe 800 euro e poi snobba l’evento: né il sindaco, né un suo delegato ieri sera all’inaugurazione
La magia della natività tornerà stasera ad avvolgere il centro storico di Atripalda nel secondo e ultimo appuntamento col presepe vivente organizzato da Adelpa.
A partire dalle ore 18:30 circa apriranno i battenti tutte le botteghe con gli antichi mestieri (sarti, vasai, lavandaie, osterie, stiratrici, merlettaie, scribi, fabbri e falegnami) mentre in piazza Di Donato caldarroste, fusilli al sugo, vino e panini con salumi e formaggi rappresenteranno senz’altro una tappa obbligata.
Ieri sera, a detta di numerosi visitatori, si è registrata una discreta affluenza fino alle ore 21:30 circa nonostante qualche goccia di pioggia ha certamente scoraggiato più d’uno. In generale, comunque, l’impressione raccolta è che non vi fosse tantissima gente perché l’ambientazione ha coinvolto ampi spazi e contribuito a disperdere i visitatori, ma l’affluenza dinanzi ai punti di ristoro è stata senz’altro notevole e costante. In ogni caso il momento di tirare le somme arriverà solo domani, a manifestazione chiusa.
Non è passata inosservata, invece, l’assenza di tutti gli amministratori: né il sindaco Spagnuolo, né il suo vice Tuccia, né un assessore o consigliere comunale si è fatto vedere, né all’inaugurazione, né durante la serata, nonostante l’Amministrazione comunale abbia creduto nell’iniziativa in sede di programmazione degli eventi destinandole un contributo di 800 euro. Una assenza collettiva che se non è stata il frutto di un fraintendimento rappresenta senz’altro una presa di distanze, forse dettata da alcuni passaggi burocratici che anziché coinvolgere il Comune hanno coinvolto solo la Sovrintendenza come nel caso della richiesta dell'autorizzazione per l’utilizzo dell’area degli scavi di vico San Giovanniello dove è simulata la scena del mercato con animali da cortile e ambulanti.
Davanti alla Chiesa di Sant’Ippolisto, comunque, è possibile ammirare i re magi a cavallo, arrivati da lontano con oro, incenso e mirra per bambin gesù. Nello spiazzale adiacente piazza Garibaldi, invece, è piazzato Erode col suo harem, insieme a quattro ballerine leccesi de “I Taranta Power”, specializzate in danze sinuose e ammiccanti, e la maestra Verdiana Leone, invece, suona l’arpa mentre una ballerina ne sottolineerà ogni nota a passi di danza. E, ancora, Francesco Cristiano di Pozzuoli, un addestratore di grossi rettili, in particolare boa e iguana, si esibirà in maniera itinerante lungo tutte le stradine, al pari degli artisti di strada di “Metamorfosi Art 2000”, una compagnia napoletana di mangiafuoco e fachiri. Ma a dare leggiadria e movimento al presepe vivente ci penseranno anche le ballerine della scuola di danza di Elena Capozzi, una ventina di ragazze che, come l’anno scorso, sapranno emozionare e suggestionare con le loro coreografie.