Martedì, 16 Lug 24

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Il Vangelo della Domenica

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,21-28)

Gesù, nella sinagoga di Cafarnao, ad un indemoniato ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!».

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

Commento di Concetta Tomasetti

Oggi troviamo Gesù a Cafarnao, in casa di Pietro il pescatore. È un piccola città sul lago, alla frontiera, diventata importante dopo la divisione del regno di Erode. Ci sono gli esattori per il pedaggio e anche una centuria romana a vigilare la via maris che da Damasco porta a Cesarea marittima. Di fronte alla casa di Pietro sorge la sinagoga, dove ci si raduna per ascoltare la Parola. Chi legge può anche fare un commento che, di solito, consiste nel ripetere qualche sentenza di un rabbino famoso. Gesù, invece, osa. "Insegna come uno che ha autorità" non nel senso di comando, di potere sugli altri... Cosa significa allora la parola "autorità" riferita a Gesù? Significa che quello che dice corrisponde alla verità, significa che le sue parole incarnano la sua vita: Gesù insegna la bontà ma, prima di spiegarla, la vive. Proprio per questo ci sono tanti che lo ascoltano e gli credono. La sua autorità deriva dunque dalla sua vita vissuta con amore. Prova di ciò, in questo brano del vangelo, è che nella sinagoga c'era un uomo che dentro di sé aveva un qualcosa di cattivo che lo faceva stare molto male. Forse nel suo cuore aveva un vuoto che, invece di riempire con l'amore, aveva riempito con il male... Quello che è certo è che Gesù vede la sofferenza di quell'uomo e, con la sua sola Parola, compie il miracolo e lo libera dalla schiavitù del male, lo fa ritornare una persona buona e desiderosa di bene. Gesù ha compassione di lui. Sempre Gesù ha compassione di ogni povero, di ogni malato, di ogni peccatore! Niente è più forte del Suo amore; non c'è nessuna nostra paura, tristezza, delusione, pensiero cattivo, incomprensione o difficoltà che l'amore di Dio non possa guarire e perdonare, perché Lui vuole colorare la nostra vita di gioia. Ogni riga del vangelo ci conferma quanto grande è il bene che ci vuole! Ma ogni riga del vangelo invita anche noi a comportarci come Lui...Ci impegniamo a fare il bene? O pensiamo che sia sufficiente non fare il male? Non basta non fare niente di male... e non è sufficiente nemmeno non fare niente!Il Il rischio, diffuso e presente nella Chiesa, è quello di possedere una fede che resta chiusa nel prezioso recinto del sacro, di una fede fatta di sacri formalismi e di tradizioni, che però non riesce ad incidere, a cambiare la mentalità e il destino del mondo. Una fede che non cambia la vita, i rapporti in economia, in politica, nella giustizia, è una fede fintamente cristiana. Non basta credere: anche il demonio crede, anch'egli sa bene chi è Gesù e, proprio per questo, sa che egli è venuto per distruggere le tenebre che abitano il nostro mondo. Ecco la sfida che il Signore lancia alla sua Chiesa, all'inizio di questo 2015: tornare ad essere davvero credenti, finalmente discepoli.

Buona settimana, Amici!

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