Martedì, 16 Lug 24

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Il Vangelo della Domenica

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 9,2-10)

Fu trasfigurato davanti a Pietro, Giacomo e Giovanni… E apparve loro Elìa e Mosè con Gesù.

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

Commento di Concetta Tomasetti

Il monte della Trasfigurazione ci fa ricordare un altro monte molto importante: il Sinai. Gli uomini hanno sempre interpretato così la montagna: un luogo per incontrare Dio ed è per questo motivo che Mosé sale sul monte. Questa volta non si sale per ricevere le tavole della legge ma per ricevere, come già al Giordano, la dichiarazione solenne del Padre: Questo è il mio Figlio, l'amato, ascoltatelo! Mi pare un momento bellissimo questo! Pietro e gli apostoli stavano bene dinanzi a un Dio che si rivela con tutta la sua luce. Ma la luce si spegne e c'è Gesù solo, un uomo avviato verso le ombre della passione e della morte. La fede non ci dà punti di riferimento nel miracolo: l'unico miracolo che le viene dato è quello della Parola di Dio; è quella Parola che ci dice che la morte non è l'ultima parola. La Quaresima è tempo di ascolto. Abbiamo ogni tanto la possibilità di aprire il Vangelo e in un momento (anche breve) di preghiera, saliamo sul monte di Gesù per conoscerlo di più e lasciarci illuminare dalla sua storia e dalle sue parole. Pregare è quindi un momento bello, non è un semplice "dovere" da adempiere. La prima sfida questa domenica di Quaresima è di crearci spazi quotidiani di silenzio per ‘ascoltare realmente la Parola e guardare in alto''; per vedere al di là del presente che abbaglia, per scrutare la realtà con cuore nuovo. Buona domenica e buona settimana, Amici!

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