Martedì, 16 Lug 24

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La vita e la morte di Peppino Impastato in scena nel convento dei frati

Stasera sarà ricordata la figura del giornalista ucciso 37 anni fa dalla mafia. “Siamo in onda: Radio Aut” è il titolo dello spettacolo teatrale organizzato da “Libera” insieme agli Scout e ad altre associazioni territoriali

Libera Atripalda ricorda la figura di Peppino Impastato, il giornalista antimafia, ucciso nel maggio del ’78

Nel salone principale del convento di San Giovanni Battista sulla collina di San Pasquale, alle ore 19:00, è previsto uno spettacolo teatrale dal titolo “Radio Aut”, liberamente ispirato alla vita del cronista siciliano, attivista e poeta, noto per le sue denunce contro le attività mafiose. A mettere in scena la rappresentazione teatrale un gruppo di ragazzi atripaldesi, con la compagnia teatrale “Qui rido io…” e la collaborazione dei componenti  del nascente presidio atripaldese dell’associazione “Libera”.

«Sarà un momento dedicato alla memoria e alla celebrazione di quei valori che hanno reso immortale la storia del giornalista siculo - si legge in una nota diffusa dall’associazione - e proprio da questo sceneggiato  i presenti potranno vivere una serata di confronto, da cui potrà essere tracciato un nuovo percorso di speranza. “La mafia, una montagna di merda” è lo storico titolo di un articolo scritto da Peppino per il giornale “L’idea socialista”, e di questo ne sono convinti anche i giovani atripaldesi che hanno deciso di concentrarsi sulla sua figura, per poter aprire un dibattito sull’importanza dell’omertà  per le mafie. Volendo ricordare a tutti che il silenzio è dolo e - conclude la nota - che il nostro silenzio porterebbe il cancro mafioso al potere».

Lo spettacolo “Radio Aut”, inoltre, sarà anche un’ottima occasione per festeggiare gli obiettivi raggiunti in questo anno di lavoro dal costituendo presidio atripaldese, che si è avvalso della collaborazione del Gruppo Scout Atripalda I, della Pro Loco di Atripalda, dell’associazione Giancarlo Imbimbo, del Forum dei giovani di Atripalda, dell’Istituto comprensivo “De Amicis - Masi” e dei tanti giovani cittadini stanchi dell’indifferenza e delle ingiustizie sociali.

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