Martedì, 16 Lug 24

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Il Vangelo della Domenica

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 3,14-21)

Gesù a Nicodemo: «Come Mosè innalzò il serpente, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo».

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

Commento di Concetta Tomasetti

E’ notte. Nicodemo cerca Gesù perché ha tante domande che gli urlano dentro. Chi è questo Maestro che parla di un Dio che ha tanto amato il mondo da dare suo Figlio? Nicodemo è un dottore della Legge inquieto che, per non farsi vedere, cerca risposte di nascosto come, spesso, facciamo anche noi. Non va di moda farsi vedere in compagnia di gente come Gesù! Ieri e oggi! Gesù ci sta, non fa l'offeso, lo accoglie nella sua immensa fragilità. Bisogna cambiare mentalità, rinascere dall'alto. Gesù giungerà a morire per affermare questa verità. "Bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede abbia la vita eterna": "Bisogna": solo un Amore così non lascia spazi al dubbio. Un Padre che ama talmente il mondo da donare il proprio figlio e il figlio che abbandona completamente se stesso all'Amore del Padre: Gesù, la sua persona, la sua carne, la sua Croce è la visibilità di una relazione di Amore infinito, offerta agli occhi del mondo intero, perché vedendo, creda. Adesso il discorso di Gesù è un invito a "Credere": nei pochi versetti del brano che oggi leggiamo il verbo "credere" ritorna cinque volte. Credere è la via per accedere all'Amore infinito del Padre che si è riversato sul mondo attraverso l'umanità amata del Figlio: credere significa lasciare spazio, abbandonarsi all'Amore, gustarlo e percepire che solo con l'Amore la vita prende senso. E tutto diventa nuovo, già adesso: tutto il mondo è amato, ciascuno è amato, chiunque sia, qualunque sia la propria esperienza personale vive l'Amore, che è vita eterna. L'unica condizione è "credere l'Amore": chi crede l'Amore non ha più paura, è libero, "fa la verità", compie le opere della luce.

Buona settimana, Amici!

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