Domenica mattina, dall’altare della chiesa madre, il parroco ha nuovamente esortato i fedeli a mettersi insieme, aggiungendo che aspetterà fino al 30 aprile, poi valuterà ipotesi alternative. Il sindaco Spagnuolo: «Disponibili a ripetere l’esperienza dello scorso anno»
I prossimi festeggiamenti in onore del patrono San Sabino sembrano una specie di corsa ad ostacoli. L’assenza di un comitato festa rende tutto profondamente incerto ed anche piuttosto indecifrabile. Don Enzo De Stefano, il parroco della chiesa madre, anche ieri mattina dall’altare ha rilanciato l’appello: «Invito tutte le persone disponibili – ha esortato il prelato al termine della messa del mattino, la più seguita della settimana – a mettersi insieme per formare un comitato. Rinnovo l’appello con sei mesi d’anticipo perché so quanto è difficile ed impegnativo organizzare adeguatamente i festeggiamenti patronali. Sono disposto ad aspettare ancora fino al 30 aprile: se per quella data non si sarà formato un comitato vorrà dire che dovrò trovare soluzioni alternative». Insomma, don Enzo appare piuttosto preoccupato. Da quasi un anno, ormai, non esiste più un comitato festa e da allora soltanto grazie all’aiuto di pochi fedeli devoti a San Sabino e alla disponibilità dell’Amministrazione comunale è stato possibile non interrompere la tradizione. Ma quale sarebbe la soluzione alternativa di cui parla il parroco? Ancora non si sa, anche se non è difficile immaginare che don Enzo si rivolgerà nuovamente al sindaco Spagnuolo, col quale si è già visto alcuni giorni fa. «Nell’incontro avuto con Don Enzo De Stefano – ha fatto sapere il primo cittadino - ho ribadito la disponibilità dell’amministrazione comunale a ripetere l’esperienza dello scorso anno qualora nel frattempo non si costituisca un nuovo comitato». Dunque, se nessuno davvero si farà avanti per raccogliere l’eredità del comitato festa San Sabino sarà ancora una volta l’Amministrazione comunale ad organizzare i festeggiamenti. Nel frattempo, però, almeno tre persone hanno già fatto sapere a don Enzo che sono disposti ad affiancarlo. A detta di molti l’ideale sarebbe realizzare ovviamente una sinergia fra il Comune e la Parrocchia, col primo ad occuparsi prevalentemente dei festeggiamenti civili la seconda a farsi carico del programma religioso.
Commenti
Altrimenti detto: gettato alle ortiche...
Il che non sarebbe totalmente sbagliato...
Il Parroco deve interessarsi del rito religioso e il rito civile lasciato nelle mani del popolo.