Capasso ha ventitré anni e un diploma dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli: dopo il logo del Forum dei Giovani ha realizzato anche quello della “Piazzetta degli Artisti”

Se quel posto ormai si chiama “Piazzetta degli Artisti” come può definirsi che ne ha progettato sia il logo che il marchio? «E’ un po’ anche la mia piazzetta», risponde senza alcuna presunzione Alessia Capasso, 24 anni da compiere a settembre, già diplomata, dopo la maturità classica, in Disegno grafico col massimo dei voti alla Accademia delle Belle Arti di Napoli, artefice sia del logo (il disegno) che del marchio (il logo più la scritta) della “Piazzetta degli Artisti”, l’ultima “invenzione” di Carmine Tranchese.

«E’ stato proprio Carmine a chiedermi di realizzare il progetto grafico - continua Alessia - dopo aver saputo che avevo già fatto lo stesso per il “Forum dei giovani”, di cui faccio parte occupandomi della “comunicazione”, cioè delle locandine, della grafica e così via. Al principio ho preso parte alla nascita della “Piazzetta” come tanti altri miei coetanei, poi Carmine non ha voluto trascurare nulla affidando la pitturazione delle parti più significative come il gazebo e le panchine a chi aveva un minimo di competenza. Ed in seguito è arrivato il brand».

Già, ma come nasce un logo, un marchio come quello del Forum o della “Piazzetta”? «Il mio approccio è di tipo classico non digitale - spiega Alessia -: foglio bianco e matita bastano e avanzano per liberare la creatività. Poi arriva il computer, i colori. Nel caso della “Piazzetta” ho pensato a qualcosa di semplice, che attirasse l’attenzione sia dei grandi che dei piccoli, prendendo in considerazione tutte le attività per le quali quel luogo è nato partendo dal suo elemento caratterizzante: il gazebo. Che io ho visto come un tendone da circo, un sipario teatrale visto che la “Piazzetta” rappresenta il punto di incontro fra i vari tipi di arte nonché un luogo di accoglienza per le persone di ogni appartenenza o ceto sociale. Poi ho scelto il colore blu per far pensare alla “Piazzetta” come ad un luogo piacevole ed invitante mentre nel marchio ho voluto avvicinare due tipi diversi di carattere per creare un contrasto che descriva al meglio l’animo dell’artista, intrappolato nel mondo dei colori e delle forme».

(Articolo scritto per il quindicinale Abellinum)