Giovedì, 26 Dic 24

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Il Vangelo della Domenica

Dal Vangelo secondo Marco (9, 30, 37)

«Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me…».

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato»

Commento di Concetta Tomasetti

Nel vangelo di oggi Gesù prende un bambino, lo pone in mezzo a noi, lo abbraccia e poi ci dice: “Accoglietemi così! Questo bambino sono io. Ponetemi al centro della vostra vita. Accoglietemi e abbracciatemi nello stesso modo”. Chi accoglie questo bambino, accoglie me. Gesù si presenta inerme, senza difese, aperto, come un bambino. Sceglie l’ultimo posto. E attende. Ci attende. Attende che ci accorgiamo della sua presenza nella nostra vita, che abbracciamo la sua stessa umiltà, la sua mitezza. In questo risiede la sola, vera saggezza! Siamo invitati a meditare su quanto Gesù ha pensato, vissuto, sofferto e fatto per amore nostro. E’ impressionante pensare che durante tutto il suo ministero, e anzi da quando era bambino, da quando la sua coscienza ha cominciato a svegliarsi, a costituirsi, Gesù abbia sempre saputo che per amore nostro sarebbe dovuto andare incontro alla morte. Ed è impressionante vedere Gesù incontrare questa resistenza e continuare risolutamente ad andare avanti, perché questa era la volontà del Padre, perché questo era necessario per la nostra salvezza. E’ fondamentale per la nostra fede meditare su tutto questo perché ci manifesta quanto siamo amati da Dio. Sappiamo e capiamo quanto qualcuno ci ama quando abbiamo prove concrete del suo amore per noi. Gesù non è stato un avventuriero imprevidente che si è eretto contro un sistema perverso prendendo dei rischi inutili. Gesù non ha sottovalutato il costo della sua scelta di dire la verità. Ha sempre saputo benissimo a cosa andava incontro e nel Vangelo di oggi è venuto il momento di manifestare questa sua consapevolezza anche ai suoi discepoli. Infatti, a partire dal vangelo di domenica scorsa, e poi progressivamente in quello di questa domenica e di quelle che seguiranno assistiamo a questo triplice annuncio della passione.

Buona settimana, Amici!

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