Giovedì, 21 Nov 24

Tu sei qui:

Il consigliere delegato alla cultura, Barbarisi, risponde agli attacchi di SEL

Raffaele Barbarisi

Stato dei beni culturali e storici cittadini, il consigliere delegato alla Cultura ed alla Tutela del Patrimonio dei Beni Culturali Lello Barbarisi risponde, punto su punto, all'attacco di Sel – Atripalda, che accusa l'Amministrazione di una cattiva gestione dei beni cittadini...

La polemica sollevata dal S.e.l. è certamente immeritata tenuto conto della enorme attività che stiamo facendo sui temi della salvaguardia, del recupero e della valorizzazione.

Tuttavia, si comprende, che essa è molto probabilmente dovuta anche ad una precisa esigenza di ritagliarsi uno spazio sulla scena.

La città di Atripalda, il nostro patrimonio dei beni culturali, hanno bisogno di un complessivo piano di valorizzazione ma soprattutto di un progetto che metta a sistema tutto ciò di cui disponiamo, a partire dal Parco di Abellinum fino al sepolto Anfiteatro Romano di via Appia.

Un’azione che ci accingeremo a fare già nei prossimi mesi. Un progetto che sia cantierabile e che a stralci possa concorrere ai bandi europei. Non vedo altre vie e ne è mai possibile immaginare di poter rimediare con le finanze locali. L’unica strada percorribile resta quella della pianificazione e della progettazione.

Purtroppo scontiamo da questo punto di vista un enorme ritardo e, sinceramente, piuttosto che metterci a ricercarne le colpe operazione rispetto alla quale nessuno mai troverebbe la mia collaborazione, preferiamo lavorare in direzione della prospettiva.

Il desiderio dell’ Amministrazione sarebbe quello di poter restituire alla città un pezzo alla volta dell’enorme patrimonio di cui dispone, recuperato e valorizzato.

Palazzo Caracciolo, dopo l'acquisizione come sarà riqualificato?

Il Palazzo Caracciolo ed il parco annesso vengono acquisiti al patrimonio comunale a costo zero dopo una lunga e complessa trattativa. Le uniche spese sin’ora sostenute sono quelle relative alle imposte di registrazione degl’atti notarili e quelle relative ad una pulizia del parco onde consentirci l’accesso.

L’operazione a parer mio andava fatta già anni fa ma purtroppo con l’uscita di scena del sindaco Capaldo, che a più riprese si era adoperato per l’acquisizione, la questione era finita in un profondo dimenticatoio.

Ma come si dice, meglio tardi che mai.

Ora, con l’acquisizione, abbiamo certamente compiuto un primo passo. Un secondo passo lo compiremo in primavera quando verranno effettuati i lavori per la messa in sicurezza. E questo ci consentirà anche la riapertura della strada vicinale.

Successivamente dovremo pensare alla sua riqualificazione, magari anche attraverso un project financing. L’importante è però stabilire, così come ha fatto il Consiglio Comunale votando all’unanimità l’acquisizione al patrimonio, che l’operazione andasse fatta anche a costo di sobbarcarsi dei sacrifici economici che restano in ogni caso circoscritti alle spese per la messa in sicurezza dello stabile ed per la pulizia dell’area.

Tomba a Camera, quale futuro?

Per questa abbiamo proposto per il finanziamento un progetto di recupero e di valorizzazione. La proposta presentata il 7 u.s. prevede innanzitutto l’escavo dell’ipogeo per una migliore e piu’ attenta valutazione dello stato di fatto e di conservazione.

Solo dopo valuteremo insieme agli esperti un eventuale recupero in loco o lo smontaggio e ri-montaggio in altro sito.

Ma se non avessimo prima accertato la esistenza del manufatto, che in tanti, anche tra gli studiosi del settore, davano per sotterrato dalle fondazioni del vicino fabbricato oppure distrutto nel corso dei lavori di urbanizzazione dell’intera area di via Tufara, non avremmo mai potuto mettere su alcun progetto di recupero.

Adesso che le indagini lo hanno individuato è ovviamente semplicistico risolvere la questione con il … tutti sapevano dove stava!

Io per la verità, a proposito di un suo possibile rinvenimento prima di effettuare le indagini, ho molto fidato delle rassicurazioni che mi venivano fornite dallo stimatissimo Prof. Carlo Giuliano Franciosi, che approfitto anche della circostanza per ringraziarlo.

Cinema Ideal, progetto pronto ma fermo. Cosa lo blocca?

Siamo purtroppo in un momento di forte contingenza economica e la proprietà non riesce suo malgrado a trovare le fonti per il finanziamento dei lavori di riqualificazione. C’è un progetto approvato dalla precedente amministrazione che la famiglia per il tramite dell’Arch. Raffaele Troncone fa sapere di voler realizzare a tutti i costi, anche eventualmente a piccoli stralci.

A breve avremo un incontro con loro per discutere di questa evenienza che in ogni caso, tenuto conto dei tempi, ci appare per nulla trascurabile. Per ora si può senz’altro dire che si stanno facendo carico di tenere l’area in sicurezza con interventi periodici di bonifica.

Dietro nostra espressa richiesta ne è previsto un altro nei prossimi giorni.

Dogana dei Grani ad uso pubblico con nuova convenzione tra Soprintendenza e Comune?

Il progetto che avevamo portato a bando come tutti sanno è approvato, ma per una esiguità delle somme messe a disposizione la sua realizzazione è fortemente in dubbio a meno che non intervengano fatti nuovi da Palazzo S. Lucia.

In ogni caso non resteremo fermi rispetto alle prospettive che avevamo intravisto per una ridisegnazione degli spazi, delle attività e della possibilità di un utilizzo anche più pubblico.

Per ciò programmeremo un incontro ad hoc con la Soprintendenza che come noi ha tutto l’interesse a far vivere il centralissimo edificio della Dogana, anche in vista del forte impegno economico che sostiene per il mantenimento del bene.

Quanto è presente e quanto vale il coinvolgimento delle associazioni e di tutte le forze politiche sul territorio?

In questo momento la politica la fanno soprattutto gli addetti e questo non è un bene. La forte crisi che viviamo non è solo economica ma anche sociale e politica. La gente è stanca, fa fatica a tirare avanti e ce l’ha con tutto e tutti a giusta ragione. Non salva i partiti e neanche le istituzioni locali le quali fanno enormi sacrifici a far quadrare i bilanci ed a somministrare i servizi. Chi fa il sindaco oggi è quasi un eroe. Se non avesse anche delle personali ambizioni, starebbe lì per niente o per mille euro al mese o poco più, sottraendo tempo alla professione ed alla famiglia. Dispiace che nonostante tutto il disastro non arrivino segnali incoraggianti da Roma dal punto di vista dei tagli e delle spese. La direzione dei recuperi delle risorse è sempre la stessa, la sanità, le pensioni, le buste paga … la famiglia.

Questa politica che dunque procura una motivata sfiducia non può a mio avviso avvicinare il cittadino neanche alla pubblica amministrazione. Penso ai giovani, ai tanti giovani capaci che non si avvicinano più ai partiti e neanche alle associazioni perché questa classe dirigente non è riuscita a garantire loro una prospettiva dignitosa dopo tanti anni passati a studiare i libri di scuola che essa stessa le proponeva. E’ paradossale, ma è così.

La partecipazione, il coinvolgimento, sono le condizioni necessarie per la realizzazione di un giusto processo di crescita di una comunità. E’ dunque normale che io la auspichi anche sulle questioni strettamente specifiche quali possono essere quelle attinenti alla cultura ed al patrimonio dei beni culturali. Avrei per cui preferito il confronto live piuttosto che quello a mezzo stampa tante volte e tanto spesso anche manipolato e strumentalizzato dal giornalista di turno.

I temi della cultura, del patrimonio, dello sviluppo culturale più in generale non sono ad appannaggio del delegato di turno ma essi sono, possono essere, lo strumento attraverso il quale generare tutti insieme ed in maniera condivisa la nuova direzione da prendere.

Direi allora che non è mai troppo tardi per iniziare a farlo. Noi seguiamo una direttrice che però non è simile ad una verità e di perciò indiscutibile, ma che invece è e resterà sempre perfettibile. Potrà lungo la sua direzione accettare anche dei cambi di mano o delle svolte impreviste purché non ne modifichino il punto di arrivo. E questo lo possiamo fare insieme, con chiunque lo voglia. Anche con i rappresentanti del S.e.L. evidentemente attraverso un confronto sereno e costruttivo.

E-mail Stampa PDF