Nella nostra cittadina il marcio non è ai livelli di Roma però aleggia qualche legittimo sospetto
Non è possibile, è illogico, nessuno se lo sarebbe mai aspettato, i più non ci credono, qualcuno è attonito altri sono perplessi, almeno meravigliati: il rottamatore, colui che doveva aprire una nuova parentesi, che doveva chiudere col passato, che doveva ripulire, cominciare daccapo, sarebbe, invece, nei fatti, il tutore dei poteri forti. Quelli che praticamente doveva demolire sono oramai la sua spalla forte, l’investimento per il futuro. Ma di quale futuro parliamo se anche la speranza, i sogni dei giovani sono svaniti miseramente. Ma entriamo un po’ di più nel merito: i vari Marino, De Luca a che cosa sono serviti? Soltanto a far vincere le elezioni al PD in situazioni traballanti, di seguito dovevano adeguarsi all’andazzo, a quello che oramai era consueto e ritenuto normale, ma a tutto c’è un limite. La gestione mafiosa del danaro pubblico era cosa che l’onestà del sindaco Marino non poteva sopportare. Mai si sarebbe piegato! Scoprire il vaso di Pandora rende solo alla componente sana del paese. Quanti ora dicono che il sindaco di Roma è sì onesto ma incapace sono l’anello di quella catena che strozza impunemente il popolo, di onestà, rigore, etica proprio nulla. Sentire intercettazioni del tipo “ce la mangiamo Roma” e sapere che tutto avveniva come se fosse normale, inevitabile è molto triste. Merito del dott. Marino, sindaco coraggioso e coerente, se il circolo vizioso si è interrotto, ma questo non giova al sistema dei poteri forti che evidentemente non hanno colore sono trasversali e trasversalmente puzzano. Il dott. Marino sarà esautorato perché non si è piegato e chi governa, evidentemente, ha un conto da pagare presso i poteri forti e questo è il prezzo. La vicenda di Enzo De Luca è del tutto simile: serviva vincere le elezioni in Campania e se ci fosse stato un agnellino da immolare tanto meglio, due piccioni con una fava. La vittoria elettorale da una parte e la bella figura per il rigore inusitato con cui si defenestrerà lo stesso De Luca. I soggetti scomodi quelli che pensano e non si allineano vanno allontanati, magari dopo averli sfruttati. Diverso è stato l’atteggiamento con il caro Silvio che sgattaiolerà per la porta dell’orto grazie alla prescrizione. Eppure nel processo a suo carico c’è un reo confesso che afferma di essere stato comprato e si tratta, pensate, di un onorevole. Ai posteri…
Nella nostra cittadina il marcio non è a questi livelli però aleggia qualche legittimo sospetto circa, per esempio, il trasferimento di due tecnici, un architetto ed un geometra, dall’ufficio tecnico all’anagrafe. I soliti malfidati si domandano che cosa vanno a fare all’anagrafe due tecnici? O forse era la loro presenza all’ufficio tecnico ad essere d’intralcio, forse trasformare un parcheggio in un palazzo, ricostruire in un sito piuttosto che in un altro è più semplice se nessuno intralcia con questioni di legittimità o di opportunità o semplicemente di buon senso. Un chiarimento potrebbe fugare ogni dubbio e ritornerebbe la serenità.
Gioacchino Guerriero
Commenti
"La vicenda di Enzo De Luca è del tutto simile: serviva vincere le elezioni in Campania e se ci fosse stato un agnellino da immolare tanto meglio, due piccioni con una fava. La vittoria elettorale da una parte e la bella figura per il rigore inusitato con cui si defenestrerà lo stesso De Luca."
Agnellino De Luca? Ma per favore,parliamo di un condannato e giudicato impresentabile dalla stessa commissione antimafia presieduta da una sua compagna di partito,alleato con liste piena di malagente, piuttosto è convenuto a tutti fare questa schifezza per accaparrarsi poltrone grazie ai clienti che votano in questa regione.