Martedì, 16 Lug 24

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Angiuoni a La Sala: «Con il gioco di squadra si supera ogni difficoltà» La replica: «Impossibile con chi… nasconde la palla»

L’imprenditore cittadino onorario: «Bisogna ripartire dai giovani, educandoli, attraverso l’esempio, al rispetto e all’amore». Il capogruppo consiliare di “Piazza Grande”: «Caro Enzo, in tutta franchezza ti dico che…»

Atripaldesi a confronto

Caro Lello,

Ho letto con attenzione e preoccupazione il tuo scritto “Atripalda è terra di nessuno”. Dopo tanti anni vissuti al centro di Milano, circa 25 anni fa ho coronato il mio sogno di avere una casa in Brianza, territorio di vacanze dei signorotti milanesi ad inizio ’900. Da subito ho voluto la massima sicurezza, quindi tre tipi di antifurto, vetri blindati e zona notte con porte blindate. Grazie a Dio la casa è al centro del paese, con un muro di cinta, quindi ben protetta e grazie a questi accorgimenti non ho mai avuto problemi. Parliamo però di attenzioni avute di 25 anni fa, quando forse non ce n’era neanche bisogno. Oggi dove io vivo ci sono molti Ucraini, Marocchini, Pakistani, gente di colore e non c’è giorno che non ci siano furti di ogni tipo, addirittura nei cimiteri portano via tutto il rame e l’ottone che trovano, in molti casi anche i canaloni di rame delle case, senza contare gli scippi e i furti nei supermercati. E ti posso garantire che abbiamo un ottimo controllo da parte di Carabinieri, Polizia e Vigili urbani.

Ti ho fatto questa premessa per farti capire che tutto questo è dovuto alla crisi e alla mancanza di lavoro. E ti scrivo da una delle regioni da sempre più ricche d’Italia. Oggi c’è molta più gente che non riesce a sbarcare il lunario e queste ne sono le conseguenze: nessuno ne ha colpa, tantomeno il Sindaco, i Vigili, la Polizia o i Carabinieri. Questi affamati, sfortunati personaggi se non lavorano non hanno alternative: chiedere assistenza sociale o arrangiarsi. Potrei immaginare che avendo disponibilità il Comune certamente potrebbe provvedere, ma come potrebbero le istituzioni aiutare i non residenti, per non dire gli abusivi, gli immigrati, quando tutto intorno a noi è desolatamente triste: giovani senza lavoro, padri e madri senza lavoro. Perché si deve pensare sempre che la parte politica che governa il paese, legittimamente eletta è incapace di farlo? E perché se la parte sconfitta alle elezioni pensa di essere più brava e capace non aiuta chi ha il dovere di assistere queste persone sfortunate? Perché sempre e solo critiche? Perché non unirsi e risolvere il problema o, perlomeno, tentare di farlo con intelligenza, proposte e suggerimenti seri per il bene di tutti? Questa è, a mio parere, la cosa da fare: io ho vinto e governo, tu dall’opposizione suggerisci i rimedi secondo il tuo modo di vedere, senza distruggere ogni iniziativa di chi governa e fa del suo meglio per riuscirci in un momento veramente no per tutti.

Caro Lello, tu sei una persona colta, intelligente, preparata, ma a chi non ti conosce appari come un po’ sulle tue, distaccato, addirittura polemico, mentre sei una persona squisita, unica. Ho avuto modo di scoprirlo durante la preparazione del bellissimo libro sul nostro amatissimo paese, a cui ti sei dedicato con passione. Ecco la parola giusta: passione. In azienda le decisioni si prendono insieme: si fa un programma, si accetta e tutti vanno nella stessa direzione. Si chiama gioco di squadra, perché non può essere anche in politica? Sarebbe fantastico lavorare tutti insieme per una Atripalda migliore. Credimi: l’esempio è la più bella forma di autorità. Mio nipote Alessandro, che tu ricorderai, ha già fissato di venire ad Atripalda per la Via Crucis. Sarebbe già la quinta volta che viene ad Atripalda ed è sempre lui a deciderlo. Io sono felicissimo che l’ultimo in ordine di età dei miei nipoti sia così legato al mio amato paese. Vedi? Non ho ragione nel dire che l’esempio è la più bella forma di autorità? Lello, Atripalda non potrà più essere il centro commerciale degli anni ’50 e ’60, il mondo è cambiato, noi siamo cambiati, ma i nostri valori, tramandatici dai nostri vecchi, per lo più analfabeti, non possiamo lasciarli andare: educhiamo i giovani ai bei principi, all’amore e al rispetto per le persone e per le regole di vita. Ciò è molto difficile in un momento di grandissima difficoltà, ma bisogna crederci, lottare, essere positivi, fare gruppo e superare questo momento. Lo possiamo fare solo se siamo uniti, al di la dell’appartenenza politica. Nessuno avrebbe potuto immaginare una simile crisi e tanta disperazione, ma grazie a Dio e se lottiamo insieme ne possiamo uscire. Noi Italiani abbiamo una marcia in più e il paese più bello al mondo.

Un affettuoso abbraccio,

Enzo Angiuoni



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Commenti  

 
#2 antiquato 2014-04-11 19:17
no comment:->ma ci sono quelli che barano
 
 
#1 sabino 2014-04-11 11:55
caro la sala.... HAI NASCOSTO LA PALLA PER ANNI... come fai a sostenere certe teorie. Sei proprio un grande attore e poi -.---
E' DI UN BRONZO INCREDIBILE LA TUA FACCIA.