Siamo alle solite: anziché curare la febbre, si preferisce rompere il termometro. L’assessore Foschi, anziché informarsi e documentarsi ascoltando, come sarebbe suo dovere, tutti i soggetti coinvolti, partecipa a scrivere una difesa «d’ufficio» che denota, essa sì, pregiudizio sia nei confronti del giornale, sia, peggio ancora, della scuola Primaria, evidentemente non contattata prima di stendere una nota elaborata, forse, troppo frettolosamente. Da parte nostra, nel sottolineare con un pizzico di orgoglio che non abbiamo mai pubblicato notizie infondate (e ci meraviglia che l’assessore Foschi ancora non se ne sia accorto) semplicemente perché non abbiamo alcun interesse a farlo, siamo i primi ad ammettere che in un passaggio dell’articolo relativo alla mancata partecipazione degli alunni atripaldesi alla manifestazione nel Centro servizi, tra i fatti esposti e le dichiarazioni riportate, è stato inserito un commento (non andava fatto e ne facciamo ammenda) dettato dallo stupore nell’apprendere che, nell’era della comunicazione, le relazioni tra Scuola e Comune siano ancora così faticose. Tuttavia, l’assessore Foschi, che si sofferma a stigmatizzare il comportamento del nostro giornalista ed, evidentemente, a non dar credito alle dichiarazioni del dirigente Parziale, non si è chiesto come sarebbe da giudicare il comportamento di un assessore alla Pubblica istruzione che non si preoccupa di verificare se, come e quando gli scolari atripaldesi prenderanno parte ad un interessante evento didattico organizzato proprio ad Atripalda, tral’altro patrocinato proprio dall’Amministrazione comunale, per magari scoprire (soltanto dopo?) che a quell’evento, purtroppo, le scolaresche atripaldesi non hanno potuto partecipare solo perché non si è trovato il modo di organizzare un trasporto di poche centinaia di metri... E quando ha scritto la nota, l’assessore Foschi non si è reso conto che risulta paradossale che l’Ufficio istruzione, mentre si preoccupa di verificare la disponibilità del gestore del servizio a garantire eventualmente un trasporto straordinario per i giorni della manifestazione, non si preoccupa di verificare, contestualmente, se le scuole hanno intenzione di usufruirne? L’assessore Foschi, insomma, anziché nascondersi dietro procedure e impiegati, perché non ammette ciò che emerge in maniera sconcertante, e cioè che di chiunque siano le responsabilità, gli scolari atripaldesi hanno perso un’importante occasione ludico-didattica? Tuttavia, a conferma dei fatti riportati sullo scorso numero, la richiesta di trasporto straordinario per la manifestazione al Centro servizi è stata effettuata il 24 settembre scorso dalla docente Maria Fasano con le modalità descritte nelle interviste pubblicate in pagina.
Per quanto riguarda, invece, le questioni mensa e trasporto scolastico, nel prendere atto oggi, dopo una accurata e faticosa ricerca di dati (di cui l’Ufficio Istruzione sostiene ancora di non disporre), della imprecisione effettuata nel parlare di «calo sostanziale» relativamente al trasporto delle materne, creatasi in riferimento invece all’utilizzo del solo scuolabus anziché di tutti i mezzi disponibili (come avveniva lo scorso anno), non si può d’altra parte non felicitarsi della attualissima intenzione dell’assessore Foschi e dell’Ufficio Istruzione di fornire al più presto un quadro complessivo e chiaro per verificare le possibilità di correzioni prospettate in sede di aumento delle tariffe, essendo davvero un atto di rispetto e trasparenza verso i cittadini e i genitori. Nulla di diverso, infatti, potrebbe essere auspicabile da parte nostra, accanto ad una comunicazione bidirezionale fluida e continuata nel tempo (spesso impedita da telefoni che squillano a lungo e a vuoto) nei confronti di chi, dimostrando grande attenzione, si sta interessando alla vicenda da alcuni mesi nel tentativo anche di sollecitare l’Amministrazione comunale ad una maggiore sensibilità dopo il disorientamento iniziale causato dall’improvviso aumento delle tariffe e dalle modifiche introdotte in particolare nel servizio di trasporto. In conclusione, poi, appare opportuna, se c’è, la disponibilità ad organizzare un incontro con i funzionari medici dell’Asl per la qualità dei pasti o quantomeno per spiegare alle famiglie come funziona il servizio, che fa seguito alle rassicurazioni in proposito manifestate durante l’incontro con genitori, docenti e insegnanti di quattro mesi fa, in cui è già stata posta l’esigenza di modificare eventualmente i menù. Ma l’affermazione “l’incontro ci potrà essere solo qualora pervenissero note di commento di genitori ed insegnanti” che, mentre fa riemergere il proponimento di organizzare tale incontro per rassicurare i genitori (ma allora chi avrebbe dovuto farlo finora?), fa venire un dubbio: attraverso quali canali devono arrivare questi commenti se le parole nel corso di una riunione non bastano? A quanto pare Verba volant, scripta manent: sia per gli uni che per l’altro.
Gianluca Roccasecca, Virginia Della Sala, Romeo Castiglione
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