Mercoledì, 17 Lug 24

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Il culto della Vergine in un libro di Raffaele La Sala - Postfazione di Generoso Benigni

Il lavoro di ricerca dell’amico prof. Raffaele La Sala è innanzitutto l’espressione dell’amore che porta alla comunità di Atripalda, della quale va meritoriamente riscoprendo documenti e storie. I suoi interessi spaziano da Abellinum, alla cultura barocca, alla rivoluzione del 1799, dalla storiografia, alla demografia, alla toponomastica, alla biografia, alla storia politica, attraversando i secoli, per approdare al novecento e alla “cronaca” degli ultimi cinquant’anni, con rigore critico e lucido entusiasmo. Nei suoi scritti è sempre chiaro un filo conduttore ideale che lega i fatti alle cose, la storia degli uomini alle vestigia materiali che ne sono testimonianza, le grandi figure del passato lontano ai tanti eminenti cittadini dell’Atripalda del XX secolo. Il prof. La Sala –non sembri un’esagerazione che nasce dall’affetto e dalla stima– è un “cantore” della sua terra, o forse, per usare un’ espressione più appropriata, un narratore-testimone di un brano di storia del Mezzogiorno. E la passione per la vita della sua “comunità” non ne limita o condiziona le riconosciute qualità di studioso e di ricercatore. Infatti, pure nella ricostruzione di istituzioni particolarissime e localizzate, come le confraternite di Atripalda (tra le quali quella del Carmine si è segnalata per l’importanza sociale e religiosa che ne ha caratterizzato l’attività benemerita a favore della collettività) egli è in grado di rappresentare eventi e percorsi di lungo periodo, pagine di storia tout court. Dalla sua ricerca, insomma, non solo riaffiorano piccole cronache cittadine, ma la storia stessa della società meridionale, della quale le antiche Confraternite, in situazioni economico-sociali poverissime, costituirono modelli esemplari, operando perché nelle comunità potesse svilupparsi il valore della solidarietà, soprattutto verso i più deboli. Se il progresso di una comunità si misura non solo attraverso la crescita economica, ma anche e soprattutto dalla crescita civile e morale, le confraternite hanno contribuito nella loro storia plurisecolare, a creare le condizioni di una comunità civile: che non può essere solo una rappresentazione geografica o un insieme informe di persone che vivono all’ombra di un “campanile”. Il prof. La Sala per la sua meticolosa ricostruzione della storia passata e recente della Confraternita del Carmine, ha utilizzato fonti rare e poco frequentate, ha consultato libri parrocchiali e documenti non letti da secoli, con impegno ammirevole. La sua fatica consente, oggi, non solo agli atripaldesi, di rileggere il vissuto delle nostre comunità, di coglierne gli elementi di continuità e di ‘rottura’, di percepirne il fluire che, anche nella vita minima delle antiche congreghe, ha sedimentato valori che si perpetuano nella storia civile e religiosa di Atripalda e del Mezzogiorno. Di questo la comunità scientifica e l’Irpinia tutta devono essergli grate.

Generoso Benigni, direttore di "Nuovo Meridionalismo"



Indice
Il culto della Vergine in un libro di Raffaele La Sala
Presentazione di mons. Luigi Barbarito
Introduzione di don Ranieri Picone
Postfazione di Generoso Benigni
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